Un’altra città, realizziamola insieme. Domattina incontro al Molo 5.63

immagine-2È in programma domenica 14 gennaio alle 10, presso il Molo 5.63 di Anzio, piazzale Marinai d’Italia (parcheggio dietro al porto) l’incontro organizzato dal movimento un’altra città sul tema “Realizziamola insieme”. Sono in programma due relazioni, un dibattito tra i partecipanti, gli interventi di Valerio Pollastrini e di Giovanni Del Giaccio.

La prima relazione sarà di Roberto Fantozzi, sul tema: “Cosa è stato fatto, cosa possiamo fare, un’altraprospettiva” e metterà a confronto dati socio-economici. La seconda, invece, di Giuseppe Baratta sul tema: “Coinvolgere, emozionare. Un’altra comunicazione” tratterà delle segnalazioni e della partecipazione dei cittadini alle scelte del Comune.

“Condivideremo idee, non chiederemo voti – dichiara Del Giaccio – Non ancora almeno perché c’è un percorso che si sta portando avanti e sul quale intendiamo confrontarci. Rispetto alla mia dichiarata disponibilità, ribadisco il concetto che sono qui per cercare di unire, diversamente ho altro da fare. Tra me e Valerio Pollastrini c’è un’intesa e troveremo la quadratura del cerchio, ne sono certo, per avere un candidato sindaco unitario e in grado di arrivare al ballottaggio. Questa unità di intenti ha spiazzato più di qualche solone della politica di casa nostra, gente che sta lì da una vita, con risultati prossimi allo zero per Anzio ma spesso un sostegno concreto a chi ha governato. Mi spiace per loro, ma si cambia registro.

Realizzare, non costruire un’altra città perché di costruito c’è fin troppo. Questo sarà uno dei temi che affronteremo, dicendo stop al consumo di suolo e puntando alla riqualificazione ambientale come punto principale del programma amministrativo.

Realizzare… un’altra progettualità per lo sviluppo di Anzio, diverso e alternativo a quello di chi ha governato negli ultimi 20 anni e ci ha portato nelle condizioni in cui siamo. Il Comune non può essere inteso come ufficio di collocamento per amici degli amici o portatori di voti, bensì come “motore” di iniziative che abbiano ricadute nel breve, medio e soprattutto lungo periodo. Chiunque sarà sindaco dovrà tappare buche e raccogliere i rifiuti (facendo spendere meno di oggi), ma anche immaginare cosa sarà da qui ai prossimi 40 anni e quali ricadute in termini economico-sociali avranno le scelte fatte. Uno sviluppo che ruoti intorno al mare e alle sue risorse, che punti sulla qualità di eventi di respiro nazionale e internazionale, un’altra accoglienza in una città dove l’immigrazione sia vista come una risorsa e mai come un peso, sviluppando modelli di integrazione, un’altra macchina amministrativa, dove dipendenti, funzionari e dirigenti non abbiano il fiato sul collo della politica e i ruoli siano rispettati. Un sistema informatico unico, funzionale, che risolve i problemi dei cittadini. Un ente nel quale deve essere bello lavorare e che sarà in grado di fornire servizi senza passare per richieste di favori. Serviranno dirigenti, funzionari e dipendenti lineari, non “allineati” come pretenderebbe qualcuno…un’altra sanità, fatta di servizi sul territorio, presa in carico delle persone con fragilità, meno accessi impropri in ospedale e più prevenzione, un’altra trasparenza, perché la legalità – a partire dalle cose quotidiane – sia presidio universale”.