“Finché una tessera di partito conterà più dello Stato, non ce la faremo mai a vincere“. Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla Mafia a Palermo, insieme alla compagna, lo diceva senza mezzi termini. Cosa c’entra con Anzio? Provo a sintetizzarlo.
Si susseguono voci disparate sull’arrivo o meno di una commissione d’accesso al Comune, annunciato sabato in un convegno (dopo un articolo di qualche giorno prima) da Federica Angeli. Strumento di prevenzione che – qualora fosse inviato – arriverebbe fuori tempo massimo, anche se il punto non è questo ma come ci si sta facendo gioco di una città intera.
Dopo le prime richieste – ministro all’epoca Alfano, area vicina a esponenti di maggioranza di Anzio – la politica si è mossa per “frenare“. Funziona così, lo scandalo del mancato scioglimento del Comune di Fondi è ancora lì a dimostrarlo. Oggi la politica – il ministro è Minniti, del Pd – dalla parte della maggioranza di Bruschini cerca “sponde“, da quella del Pd “studia” il da farsi, da quella che compone Leu e dai 5Stelle sembra cavalcare l’onda.
Tutti sanno, tutti hanno certezze, tutti si “muovono” ma ai cittadini nessuno dà le risposte dovute. Chiariamo: qui ci sono sentenze a dimostrare la presenza di una ‘ndrina locale. Ci sono beni sequestrati dai Carabinieri qualche giorno fa, nell’ambito di una indagine di Milano denominata “Area 51” «che aveva consentito di far emergere l’esistenza di un sodalizio radicato ad Arluno (Milano) e collegato alla cosca “Gallace”, egemone nel territorio di Guardavalle (Catanzaro) con ramificazioni sia in Lombardia che nei comuni di Anzio e Nettuno (Roma)» come recita un comunicato dell’Arma.
Poi ci sono beni sequestrati appartenuti alla camorra, alla banda della Magliana e a un clan di mafia. Negare quelle che non sono infiltrazioni, ma presenza, è da sciocchi. Altro è capire se queste presenze hanno – o meno – inquinato il Comune. Bruschini dice di no, altri la pensano diversamente, così abbiamo due versioni.
Quella del sindaco e del suo entourage secondo la quale è tutta una bufala, la Angeli ha citato un atto della Bindi, secondo “indiscrezioni” il Prefetto è infuriata e farà un comunicato congiunto con il Comune del quale – però – ancora non vi è traccia. L’altra è quella dei “bene informati“, secondo i quali la commissione è pronta, mancano un paio di nomi e arriva. Ma siamo su Scherzi a parte? Non possiamo stare in balìa delle voci, dei “si dice” o di non meglio specificate fonti.
Caro Prefetto (e caro Ministro, se il Prefetto continua a tacere), abbiamo il diritto di avere certezze e avete il dovere di darcele. Senza pensare a opportunità politiche o meno, ma solo rispondendo se esistono o non i presupposti per l’invio di una commissione d’accesso. Dobbiamo sapere, subito. Ne va della credibilità delle Istituzioni, non certo delle tessere di questo o quel partito.