Valerio Pollastrini, sul suo profilo Facebook, comunica il suo ritiro dalla contesa elettorale. “Negli ultimi due anni, nel rispetto dei principi istitutivi dell’associazione “Ora”, sono stato il principale promotore della costituzione di una coalizione politica che accogliesse al proprio interno le diverse anime del centrosinistra.
Spinto dalle dichiarazioni di facciata con le quali il partito democratico aveva più volte manifestato la volonta’ di aprirsi ad un confronto paritario con il mondo associativo ed i partiti della sinistra, ho cercato di coinvolgere i rappresentanti di questi ultimi affinche’ si andasse oltre la nostra atavica diffidenza verso il Pd locale, indotta dal legittimo sospetto di politiche consociative perpetrate nel passato da una parte della sua classe dirigente.
Assumendomi la piena responsabilità per la strada intrapresa, ho dovuto prendere atto del fallimento di una siffatta strategia, conclamata nelle deliberate azioni provocatorie con le quali una parte ben definita del partito democratico ha cercato e voluto il fallimento del tavolo programmatico approntato da diversi mesi insieme a Leu, Ora, Alleanza Civica, Anzio Diva e Un’altra citta’, che avrebbe dovuto portare alla realizzazione di un programma condiviso e all’individuazione di un candidato sindaco scelto collegialmente, nell’ambito di un perimetro che avesse circoscritto tutto cio’ che negli ultimi 20 anni fosse stato “altro” rispetto al centrodestra di governo.
Cosi’ non e’ stato ed e’ giusto che io sia il primo a farmi carico di questo errore di valutazione.
Per tale ragione comunico ufficialmente il mio ritiro dalla contesa elettorale, nella pur tenue speranza che il mio accantonamento possa stimolare un fermento positivo di tutta la sinistra – che appare tuttavia affetta da un tafazziano autolesionismo – magari sotto la spinta di chi, a differenza mia, aveva compreso fin da subito l’errore di credere in chi, pur dichiarandosi alternativo a questo centrodestra, aveva già deciso di favorirlo sottobanco come suo costume.
Lascio, tuttavia, con l’orgoglio di chi ha saputo porre un netto rifiuto a condizioni inaccettabili pervenute da più parti, nel rispetto del proprio nome, della propria onorabilità e di quella del gruppo che rappresenta. La stessa onorabilità che va riconosciuta a quegli esponenti del partito democratico che si sono dissociati pubblicamente dalla condotta posta in essere dalla propria segreteria.
Chiudo rinnovando la mia stima sul piano personale nei confronti di Gianni Del Giaccio, posto che delle sue scelte politiche – antitetiche rispetto a quelle preannunciate riguardo al perimetro di azione – sara’ chiamato a rispondere unicamente agli elettori del suo partito, come e’ giusto che sia.
Insieme a tutti i componenti di Ora ed Alleanza Civica, che ho avuto l’onore di rappresentare fin qui, proseguiremo più uniti che mai il percorso politico ed associativo intrapreso ormai da anni, consapevoli delle difficoltà del cammino ma certi del fatto che le idee non muoiono mai”.