Il 25 aprile in piazza la parte migliore degli italiani, quella che vuole portare avanti i sogni, le speranze, le attese di tutti coloro che combatterono per la libertà

L’editoriale del direttore

La data del 25 aprile rappresenta un giorno fondamentale per la  storia della repubblica italiana. E’ l’anniversario della rivolta armata partigiana e popolare contro le truppe di occupazione naziste e contro i loro alleati fascisti della Repubblica Sociale Italiana. Il 25 aprile 1945 segna il culmine del risveglio della coscienza nazionale e civile italiana impegnata nella riscossa contro gli invasori e come momento di riscatto morale di una importante parte della popolazione italiana dopo il ventennio di dittatura fascista. Per questi motivi- come sostiene l’ANPI-  il 25 aprile scendiamo nelle piazze a festeggiare la Liberazione, a ritrovarsi uniti e appassionati attorno alle radici autentiche della nostra democrazia e del futuro: Antifascismo, Resistenza, Costituzione. Raccontiamole  a chi non sa o ancora non vuol sapere, ai distratti, agli indifferenti, a chi non smette di strumentalizzare questo giorno facendone mero strumento di cieca e violenta propaganda. La festa del 25 aprile grande e partecipata per ribadire con forza la nostra volontà di contribuire al “riscatto” del Paese e il significato profondo della guerra di Liberazione e della inedita partecipazione di tanta parte del popolo italiano. Ricordiamo che l’unità di forze diverse tra loro, con un impegno e una generosità straordinari, condusse il Paese fuori dal baratro della dittatura nazifascista, inaugurando una stagione di grande entusiasmo e rigenerazione civili, destinata ad approdare ad una Costituzione tra le più avanzate del mondo. E cerchiamo di ritrovare quell’impulso, quel prendersi per mano, con fermezza e intelligenza, per intraprendere sentieri comuni, imprescindibili. In piazza la parte migliore dei cittadini; quella che non cede al disincanto e alla indifferenza, quella che è ancora capace di indignarsi; quella che aspira ad una democrazia vera, fatta di uguaglianza e socialità, nella riaffermazione dei valori di fondo della Resistenza e della Costituzione. Quella che vuole portare avanti i sogni, le speranze, le attese di tutti coloro che combatterono e si impegnarono per la libertà.

Claudio Pelagallo