Pubblica Amministrazione: da Corte dei conti giudizio “politico” su intesa pubblico impiego rimette al centro la qualità dei servizi e non modifica costi per il personale
“È un fatto davvero positivo che, seppur con molto ritardo, anche la Corte dei conti si sia resa conto che i tagli lineari e il blocco del turn over hanno peggiorato la qualità dei servizi e ridotto l’offerta ai cittadini, creando caos nelle amministrazioni. Quanto al giudizio in merito all’intesa sul lavoro pubblico, ci sembra frutto di un’analisi poco rigorosa”. Con queste parole Rossana Dettori, Segretario Generale dell’Fp-Cgil Nazionale, commenta il contenuto della Relazione 2012 sul costo del lavoro pubblico, pubblicata ieri dalla Corte dei conti. “L’intesa raggiunta dai sindacati con il Ministro Patroni Griffi e gli enti locali non ha effetti sui saldi di bilancio e modifica l’attuale normativa cancellando gli elementi ideologici e punitivi, ristabilendo corrette relazioni sindacali. Il fatto che si reintroduca anche la valutazione delle performance degli uffici e non più soltanto quelle dei singoli non significa affatto tutelare i meno produttivi. Per incentivare la produttività nell’offerta di servizi complessi è necessario valorizzare il lavoro di equipe, rimettendo al centro il ruolo, l’indipendenza e le responsabilità della dirigenza e ristabilendo un limite all’ingerenza della politica, spesso causa di costi improduttivi e inefficienze. Se la Corte dei conti intende davvero difendere un sistema che per legge punisce, a prescindere da qualsivoglia elemento oggettivo, il 25% dei lavoratori e li etichetta come fannulloni, e che quindi li disincentiva alla produttività – conclude Dettori – forse siamo di fronte a un pronunciamento dai contenuti troppo politici per essere frutto del lavoro di un organo tecnico-amministrativo”.