Anzio e Nettuno sotto Latina. ll sogno perverso del centrodestra pontino

Anzio, Piazza Pia

Da Cusani a Forte, il centrodestra pontino sogna l’annessione di Anzio e Nettuno. Aprilia, invece propensa a passare sotto Roma. Per Sel: rischio deflagrazione della comunità regionale

La storia lega i due comuni del litorale a Roma, una storia lunga 2 mila anni. Nettuno, feudo, delle antiche famiglie patrizie romane, dei Colonna e poi dei Borghese, Anzio ha addirittura dato i natali a due imperatori romani. Legame forte e indissolubile, che oggi si vorrebbe messo in discussione da una casta di politici che, pur di conservare il potere sulla Provincia di Latina, quella creta da Mussolini espropriando territori agli antichi comuni del Lazio, sogna l’annessione di Anzio e Nettuno.

I Propositi del governo

E’ di questi giorni la volontà del governo Monti di riordinare e abolire le province, come previsto nella cosiddetta spending review : quelle che rimarranno dovranno avere almeno 350mila abitanti ed essere estese per una superficie di almeno 2.500 chilometri quadrati. E quella di Latina non supera questi parametri quindi l’ipotesi più probabile è l’accorpamento con quella di Frosinone. Ma ai politici, che da sempre governano la provincia pontina, di essere accorpati a Frosinone non va proprio giù, il timore è soprattuto quello di perdere posti di governo e sottogoverno, dalla presidenza della provincia a quella di Acqualatina, dai consorzi a tutti gli enti derivati, veri centri nevralgici del potere clientelare e del consenso elettorale.

Il Presidente della Provincia di Latina Cusani (Pdl)

L’annessione secondo il PDL

Il sogno del Presidente della Provincia, il PDellino Armando Cusani è quelli di annettere a Latina, Anzio Nettuno e se serve anche l’antica città di Velletri.  “Anzio e Nettuno farebbero carte false per passare sotto Latina” non si tratta della classica bufala estiva ma di una tesi che, dalla parti del centrodestra pontino, in questi giorni si sta tentando di far passare come vera, ma che di verità ha ben poco.  Il capogruppo del PDL ad Aprilia Ilaria Bencivegni alcuni giorni fa sul quotidiano “La Provincia” ha detto: “Ma come potrebbe Aprilia passare sotto Roma, quando ci sono città (il riferimento è ad Anzio, Nettuno e Velletri ndr) che gravitano nell’area metropolitana di Roma che farebbero carte false per passare sotto Latina”? in risposta alla proposta ventilata dal Sindaco di Aprilia Antonio Terra, di portare Aprilia nell’area metropolitana di Roma, proposta appoggiata anche da Omar Ruberti Presidente dell’Associazione Aprilia Democratica. Un’ipotesi, che sembra avere una sua logica, in quanto Aprilia è geograficamente molto vicina alla Capitale.

l’Assessore Aldo Forte, UDC

Sono contrario all’accorpamento di Latina con Frosinone” ha commentato a proposito l’assessore regionale della Polverini, l’Udc, Aldo FortePer queste ragioni – aggiunge – è quanto mai opportuno discutere con i Comuni che fanno già parte del nostro ambito per quanto riguarda la gestione di alcuni servizi come l’acqua e i rifiuti. Bisogna aprire un dialogo con Anzio e Nettuno, ma anche con Comuni come Velletri che attualmente fanno parte dell’hinterland capitolino destinato a divenire città metropolitana di Roma. Accorparli alla Provincia di Latina ci permetterebbe di superare il parametro dei 2.500 chilometri di estensione territoriale che ora, invece, manca”.

Al momento non si registrano reazioni ufficiali, all’ipotesi di annessione, da parte dei Sindaci di Anzio e Nettuno: Luciano Bruschini e Alessio Chiavetta.

Le Province del Lazio

A settembre ci sarà una grande assemblea dei sindaci e degli amministratori del Lazio per valutare gli effetti del riordino delle Province così come previsto dal Governo. A comunicarlo è stato il presidente della provincia di Latina Armando Cusani, che terrorrizzato dalla possibilità di perdere la poltona,  si è precipitato a Rieti, dove ha incontrato gli amminitratori di Viterbo e Rieti. Nel corso dell’incontro i presidenti hanno ribadito i differenti profili di illegittimità del provvedimento che il Governo si appresta ad adottare ed hanno espresso la volontà di essere sottoposti all’attenzione della Regione Lazio.

Guglielmo Abbondati coordinatore regionale di SEL

Sel: deflagrazione della comunità regionale

Ma sul riordino delle provincie interviene, con una posizione più articolata, il coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà Guglielmo Abbondati che dice: “Il riordino delle province stabilito dal decreto sulla spending review rischia di tradursi nella deflagrazione della comunità regionale. E’ iniziata una assurda competizione tra territori, province e comuni per la sopravvivenza amministrativa o per guadagnare ruolo e potere nel futuro assetto istituzionale del Lazio”. “In una fase così drammatica della crisi l’operazione di cancellare organismi e enti istituzionali di prossimità, senza tener conto di alcun criterio socio-economico, culturale ed ambientale, in nome di una non provata riduzione della spesa, rischia di condannare i territori e le comunità locali più deboli della nostra regione ad una marginalità irreversibile, alimentando settarismi ed autonomismi. Un ulteriore riduzione, questa sì, di democrazia e di rappresentanza. A pagare saranno ancora una volta i cittadini che vedranno drasticamente ridotti sul proprio territorio servizi di prossimità essenziali e opportunità per il futuro delle loro comunità”. “Purtroppo il dibattito politico su questi temi e totalmente assente – conclude Abbondati – e anche i rappresentanti istituzionali sembrano più impegnati nel fantasioso gioco di ridisegnare la geografia del Lazio, nella speranza di conservare rendite di posizione, che di salvaguardare l’identità e l’integrità dei territori e della nostra comunità regionale”.

cla. pel.