Oggi in piazza la protesta di studenti e lavoratori contro i tagli alla scuola e ddl ex Aprea. No a cadere nella trappola della violenza

In piazza, sabato, il mondo della scuola: studenti genitori e lavoratori di Flc Cgil e Cobas. Dalle ore 9 Sit in degli studenti davanti al Ministero dell’ Istruzione  a viale Trastevere.

Il Prefetto: «Non facciamo zone rosse, autorizziamo solo itinerari chiesti.- ha detto il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro Se qualcuno all’improvviso scende in piazza senza autorizzazione ci saranno contromisure. I luoghi sacri della democrazia come il Parlamento, sono inviolabili – ha aggiunto il prefetto – Quando qualcuno senza preavviso intende fare attività diverse ci troviamo di fronte ad una manifestazione non autorizzata e scattano le denunce. Se poi ci sono problemi di ordine pubblico le forze dell’ordine non possono non intervenire a tutela delle istituzioni»Chi indossa il casco è denunciabile. «Il travisamento con il casco, come oggi sorta di travisamento, è punibile. Chi lo indossa se viene identificato sarà invitato a toglierlo, altrimenti è denunciabile». 

Studenti del Coordinamento scuole romane si sono dati appuntamento, alle 9 , davanti alla metro Piramide. La quasi totalità delle scuole annuncia di voler partecipare alla manifestazione di domani, tutti insieme per «dire no al ddl ex Aprea e ai tagli che mettono in ginocchio l’istruzione pubblica.

La ReteSiamo studentesse e studenti , delle scuole superiori e delle università di tutt’Italia– si legge sul sito della Rete degli studenti-. Siamo stati in piazza il 14 Novembre, al fianco dei lavoratori, per lo sciopero generale europeo. Abbiamo organizzato la Notte Bianca dell’Istruzione Pubblica in tantissime città italiane per riprenderci i nostri spazi e rimettere al centro del dibattito Scuola e Università. Il 17 Novembre siamo stati di nuovo in piazza, nelle scuole, mobilitandoci per la Giornata Internazionale degli Studenti e promuovendo un appello internazionale firmato dai sindacati studenteschi di tutta Europa. Le scuole italiane vivono una condizione di fortissima crisi da troppo tempo, private di ogni tipo di servizio, fatiscenti e pericolanti, abbandonate a se stesse, senza una legge che regoli il diritto allo studio, con l’abbandono scolastico che continua a crescere, invece che diminuire, sono sempre più le scuole per pochi e non più le scuole di qualità e per tutti. A questo si aggiunge il progetto di legge 953, ex- legge Aprea, sulla governance scolastica, che deregolamenta completamente la rappresentanza studentesca cercando di limitare gli spazi di democrazia e rappresentanza degli studenti“.

Giancarlo Torricelli SEL

SELSinistra ecologia libertà è con gli studenti e i docenti che sabato occuperanno le strade e le piazze di Roma, per protestare contro il continuo attacco alla scuola pubblica e allo svilimento della sua funzione strategica per il paese. -Dichiara Giancarlo Torricelli, coordinatore Sel Area Metropolitana di Roma.-  Le politiche di austerità, la legge di stabilità e la spendine review non hanno infatti risparmiato la scuola, colpendo ancora la generazione e le categorie che più di tutti stanno pagando la crisi. Un futuro già incerto, fatto di precarietà e disoccupazione, compromesso anche sul piano della formazione e della cultura. Saremo in piazza quindi a difendere l’istruzione pubblica come strumenti di crescita ed emancipazione”.

Paolo Ferrero PRC-FDS

PRC FDSAderisce alle manifestazioni studentesche e sostiene lo sciopero di domani, 24 novembre, indetto da Flc Cgil e Cobas.- dice il Segretario Paolo Ferrero.- Male hanno fatto Cisl, Uil e sindacati autonomi a ritirarlo, di fronte agli attacchi alla scuola pubblica e ai diritti dei lavoratori del settore della conoscenza. Il governo sta massacrando il welfare e continua, come l’esecutivo precedente, a tagliare i fondi per la scuola pubblica, l’università, per la formazione e la ricerca. Dopo la vergognosa repressione del 14 novembre scorso scenderemo in piazza, domani, a fianco di studenti e insegnanti, per dimostrare al governo che non è coi manganelli e i lacrimogeni che si risponde alla sacrosanta protesta dei cittadini“.

Domani in corteo anche i nuovi fascisti di Casapound

Una protesta contro il governo e contro la politica attuale dell’Unione europea.

No al corteo di Casapound” “Roma libera. No ai fascisti vecchi e nuovi”. Dicono però  le Madri per Roma Città Aperta”, comitato nato a seguito dell’aggressione mortale di Renato Biagietti davanti la sede della prefettura per dire no al raduno di Casapound, previsto per il 24 novembre. Insieme al circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, e a tante altre organizzazioni antifasciste dall’Anpi, alla Casa Internazionale delle Donne, a Gaynet chiede la revoca del permesso rilasciato dalla prefettura di Roma alla manifestazione nazionale che sabato aprirà la campagna elettorale dei “fascisti del terzo millennio”. “Roma città medaglia d’oro alla resistenza non merita questo oltraggio”, dicono i promotori dell’iniziativa, nella quale è stata lanciato l’appello Antifascista.

Marco Miccoli PD

«Alemanno dica no al corteo di Casapound in programma per il 24 novembre – chiede il segretario romano del Pd Marco MiccoliInvece di protestare quando a sfilare sono lavoratori, studenti o disoccupati, il sindaco faccia sentire la propria voce anche quando i cortei sono organizzati da gruppi neofascisti. Roma non ne può più di un primo cittadino di parte».

Gianluca Peciola SEL

Della stessa opinione il consigliere provinciale Gianluca Peciola (Sel): «Il 24 novembre sfilerà in corteo formazione che si richiama apertamente al neofascismo. Tutta la città è tappezzata di manifesti. Alemanno continua a tacere sullo svolgimento di una manifestazione che è una provocazione intollerabile. Il sindaco Alemanno ancora non ha imparato a rappresentare tutti i cittadini romani. Prefetto e questore intervengano per revocare immediatamente l’autorizzazione».

Da quando Gianni Alemanno ha salito la scala del Campidoglio salutato da una selva di saluti romani, – scrive Vittorio Emiliani sull’Unità di oggi- la sottocultura della violenza politica, della compiacenza verso storia e attualità dello squadrismo è riemersa di continuo. A Casapound è stato lasciato fare, in pratica, di tutto, senza cercare di evitare il clima di scontro. La violenza in sé è stata minimizzata, nonostante aggressioni, ribalderie contro i «diversi», incursioni nelle scuole. Comportamenti squadristici autorizzati dal lassismo (o nullismo) del Campidoglio“.