Cittadini, lavoratori, imprese, sindacati e associazioni insieme per salvare la sanità e il lavoro. Manifesteranno martedì 11 dicembre, davanti alla Regione Lazio. Per la tutela della salute, per non licenziare i precari, per non chiudere i servizi.
di Claudio Pelagallo
Un appello disperato quello rivolto a tutte le istituzioni del paese a partire dal Presidente della Repubblica Napolitano, poi a quello del consiglio Monti, al Ministro della salute, al Prefetto, al Commissario straordinario per la Sanità del Lazio e a molti altri. “Le Rappresentanze Sindacali Confederali di categoria, le Organizzazioni Sindacali di categoria del personale del Servizio Sanitario Regionale tutto, sia del comparto pubblico che del comparto privato accreditato, le Associazioni datoriali dell’Ospedalità privata, – scrivono nella lettera alle autorità– rivolgono alle Autorità in indirizzo un pressante Appello per denunciare la palese violazione del diritto costituzionale alla tutela della salute dei cittadini che si sta per configurare nella Regione Lazio. Dopo anni di interventi comunque inefficaci, perché privi di un disegno di riassetto razionale, il Sistema Sanitario Regionale, in tutte le sue componenti sia pubbliche che private, è al collasso ed i Livelli Essenziali di Assistenza sono a rischio. Oggi, per un non meglio specificato e definito obiettivo di rientro dal debito, sono stati già attuati nel Comparto della Sanità Privata e Classificata, e si predispongono nuovi e pesanti “tagli lineari” sia in area pubblica che privata, e contestuali vere e proprie dismissioni di parti del sistema, invano denunciati da più parti, che non risaneranno la Sanità, ma la porteranno al definitivo collasso. Come viene enunciato da numerose sentenze della Corte Costituzionale, le misure previste per l’attuazione di un Piano di Rientro dal disavanzo sanitario non possono prescindere dalla necessità di assicurare a tutti i cittadini, in eguale misura, i livelli essenziali delle prestazioni concernenti il diritto fondamentale alla tutela della salute, come sancito dagli art. 3 e 32 della Costituzione. Al collasso strutturale ed organizzativo- conclude l’appello– rischia di associarsi una altrettanto grave caduta occupazionale per molte migliaia di unità, sia in ambito pubblico che privato, tra tutti gli operatori delle varie qualifiche, con anzianità professionali consistenti, tali da escluderli potenzialmente in modo definitivo dal mondo del lavoro“. La sanità della Regione Lazio non può subire, da chi ha presente solo i conti e non i bisogni di salute, ulteriori interventi di tagli lineari, senza che si concretizzi una vera e propria distruzione della rete dei servizi di ricovero, ambulatoriali e territoriali, a partire dall’emergenza urgenza, che metta in pericolo la tutela della salute dei cittadini ed i livelli occupazionali. Quindi, l’appuntamento per tuta la sanità del Lazio è l’11 dicembre, alle ore 10 davanti alla Regione Lazio, in via Rosa Raimondi Garibaldi.