E’ morto ieri a Nettuno Remo Comanducci, uno degli ultimi sopravvissuti ai Lager nazisti. La sua ultima intervista, lo scorso anno, all’Asssociazione La Tamerice per il “Filo della Memoria”.
Ieri pomeriggio verso le ore 15.00 Remo Comanducci, uno dei pochi sopravvissuti alla deportazione politica del 4 gennaio 1944 da Roma, ci ha lasciato. Vogliamo ricordarlo così, con le parole dette agli studenti nell’aprile 2010, durante il Viaggio della Memoria della Provincia di Roma: “C’era la neve, era alta. Quando sono arrivato, in pieno gennaio, mi hanno spogliato, tagliato i capelli e, infine, marchiato in petto con il numero della matricola, 42053. Ci trattavano come delle bestie. Ora capite perché non volevo più tornare qui…”.
Remo Comanducci era nato il 31 gennaio 1923 a Citerna (Perugia), operaio, all’età di 20 anni fu presente agli scontri di Porta San Paolo durante la resistenza del settembre 1943. Rastrellato il 27 dicembre 1943 vicino alla sua casa a Campo di Fiori fu rinchiuso a Regina Coeli. Il 4 gennaio 1944 fu deportato con altri 330 uomini da Roma Tiburtina e arrivò, dopo una sosta a Dachau, al Lager di Mauthausen dove ebbe il numero di matricola 42053. Venne liberato dalle truppe americane nel sottocampo di Gusen alla fine della guerra. Negli ultimi anni della sua vita si era trasferito a Nettuno e nonostante qualche piccolo problema di salute, dato dalla sua età, era un uomo vivace e pieno di spirito che raccontava volentieri di sé con il suo gergo romanesco. Lo ricorda così Eugenio Iafrate (vicepresidente ANED Roma). Comanducci che abitava in via del Corallo a Nettuno lo scorso anno fu intervistato dal nostro Direttore Claudio Pelagallo per un documentario della serie “Il Filo della Memoria” dell’Associazione culturale La Tamerice”. “E’ con profondo dolore che apprendo della scomparsa di Remo Comanducci, – dice in una nota – Nicola Zingaretti– valoroso testimone di uno dei periodi piu’ bui della nostra storia, che a vent’anni aveva partecipato agli scontri a Porta San Paolo dell’8/10 settembre 1943 contro i nazisti, e che e’ stato uno dei pochi sopravvissuti alla deportazione politica da Roma del 4 gennaio 1944. Negli scorsi anni ho avuto modo di collaborare con lui, e di assegnargli il 4 giugno 2010 il Premio ”Provincia Capitale’‘.