Condanna confermata per l’ex vicesindaco di Nettuno,Stefano Di Magno

Stefano Di Magno

Appello inammissibile e condanna confermata per l’ex vicesindaco di Nettuno, Stefano Di Magno. L’ex assessore e consigliere provinciale del PDL, coinvolto in un’inchiesta su appalti comunali,una presunta corruzione e truffa, dovrà risarcire all’erario oltre 200 mila euro. Di Magno, dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità, venne arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Velletri. Secondo gli inquirenti, Di Magno, quando era assessore e vice sindaco del Comune di Nettuno, con un contratto di noleggio, ritenuto fittizio, stipulato tra la società«Img Engineering», considerata riconducibile allo stesso Di Magno, e la società«Atan srl», di cui era legale rappresentante l’imprenditore Mario Atturo, che gestiva il servizio trasporti in città, avrebbe utilizzato una Porsche Cayenne. Il grande SUV, per l’accusa, sarebbe stato uno dei«doni» fatti da Atturo al politico per ottenere illecitamente la proroga del servizio di trasporto pubblico locale e la gestione del servizio scuolabus, senza che per questo il Comune effettuasse alcuna gara. Secondo gli inquirenti inoltre. Di Magno, prima di insediarsi a Palazzo Valentini come consigliere della Provincia di Roma, sempre alla luce dei rapporti con Atturo avrebbe ottenuto un contratto di lavoro dall’Atan, ritenuto fittizio anche questo, con retribuzione lorda mensile per 14 mensilità di 7.824 euro, denaro poi pagato dalla Provincia di Roma, come rimborso all’Atan, per le somme da versare al politico, impegnato nell’attività istituzionale dell’Ente Provincia di Roma nei giorni lavorativi.

La Corte dei Conti nel 2010 ha condannato Stefano Di Magno a rimborsare all’erario 228 mila 137 euro, più interessi e spese di giudizio. Gli avvocati di Di Magno hanno presentato appello, ma il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte dei Conti, che hanno confermato la condanna.