Una carcassa di delfino è stata trovata nelle prime ore della mattina di ieri sulla spiaggia di Anzio, davanti allo stabilimento “Lido Garda”
Nuovo caso di delfino spiaggiato ad Anzio. Si tratta di un esemplare della specie stenella, lungo poco piu’ di 2 metri, trovato privo di vita sulla battigia antistante lo stabilimento balneare ‘Lido Garda’. La segnalazione e’ arrivata ieri mattina alle 8.40 alla sala operativa della Guardia Costiera di Anzio. Il personale della Guardia Costiera intervenuto ha avvisato il servizio Veterinario dell’Asl, l’Istituto Zooprofilattico di Roma, il Comune di Anzio ed il locale Comando di Polizia Municipale e le Guardie Zoofile di Nettuno. L’esemplare si presentava in avanzato stato di decomposizione e gia’ nel primo pomeriggio la carcassa del delfino e’ stata prelevata da personale dell’Istituto zooprofilattico per essere esaminata e poter risalire alle cause del decesso. “Anche in questo caso si e’ dimostrata molto utile la collaborazione dei cittadini – si legge in una nota della Guardia Costiera – che hanno provveduto ad informare tempestivamente la Guardia Costiera dopo aver avvistato la carcassa del cetaceo. Il continuo flusso di informazioni infatti consente, inoltre, di aggiornare costantemente la banca dati presente presso il Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il cui fine ultimo e’ il monitoraggio e la tutela delle specie marine protette. Con l’occasione si ricorda che e’ sempre attivo il ‘numero blu 1530“.
E’ salito in modo vertiginoso il numero di delfini della specie Stenella coeruleoalba spiaggiati nelle coste tirreniche. La Rete nazionale spiaggiamenti mammiferi marini esclude la tossicità acuta dovuta all’inquinamento. “Sale a 79 il bilancio degli spiaggiamenti di esemplari di stenella striata (stenella coeruleoalba) in seguito al censimento di altri due animali morti in Toscana, rispettivamente a Piombino e Pomonte. – si legge sul sito del Ministero dell’ambiente- Salgono così a 22 le stenelle spiaggiate solo in Toscana (primo il Lazio con 28 casi). Secondo i dati registrati dalla Rete nazionale spiaggiamenti mammiferi, creata e coordinata dai ministeri dell’Ambiente e della Salute e presentati nei giorni scorsi in un rapporto provvisorio, circa il 50% delle stenelle finora esaminate (12 su 24) è risultato infetto dal virus del morbillo (dolphin morbillivirus), responsabile in passato di due gravi epidemie nel Mediterraneo (tra il 1990 e il 1992 e tra il 2006 e il 2008) e di altri episodi analoghi nel resto del mondo. E’ stata anche evidenziata la capacità del virus di infettare altre specie di mammiferi acquatici. Inoltre, su circa il 60% degli esemplari esaminati (20 su 32) è stato isolato il batterio photobacterium damselae, responsabile di sindromi emolitiche ed emorragiche. Il ruolo di questo agente nell’anomalia in corso rimane tuttavia ancora da comprendere”.