Affissioni selvagge, ci risiamo: altro che codice etico, i manifesti abusivi sono sinonimo di evasione ed illegalità

Uno spettacolo triste e poco edificante quello delle affissioni selvagge, sporcano, deturpano il decoro urbano ed evadono le tasse sulle affissioni, con grave danno arrecato alle casse della città ed alle aziende, le quali, dopo aver pagato le tasse di affissione si vedono coprire la loro pubblicità dal “furbo” di turno.

di Valerio Pizziconi

“La campagna elettorale deve ancora iniziare…scusatemi è già iniziata e senza esclusione di colpi: i manifesti si attaccano ovunque, basta una superficie piana di grandezza sufficiente ad ospitare il faccione sorridente dei candidati o anche dell’azienda di turno. Per gli “imbrattatori” vanno bene, quindi, anche bandoni, muri di cinta, cassonetti e vetri delle fermate dei bus. Chi si presenta agli elettori già violando le norme che regolano le affissioni elettorali mostra noncuranza delle regole e credo anche disprezzo per gli spazi collettivi, beni comuni come,  decoro urbano e paesaggio. Non è che manchino gli spazi dove affiggere i manifesti o fare pubblicità, e non mi riferisco solo alla politica, ma anche alle aziende: tanto per dire i primi esempi che mi vengono in mente: il web, gratis sui social network o a pagamento su siti privati, come anche i servizi pubblicitari acquistabili dalle numerose agenzie del territorio o meglio se comunali….ecc…ecc.”

“Ma questo non importa a chi vuol farsi vedere a tutti i costi e paga squadre di attacchini che incartano tutto, imponendo a forza facce e simboli, loghi aziendali ed offerte pubblicitarie nei posti più improbabili. Ancora meglio se l’azienda incappata in tale iniziativa porta il nome dell’assessore all’ambiente del comune di Nettuno, Mario Pitò, con tanto di listino prezzi sui servizi offerti della sua autoscuola, oppure del primo cittadino Alessio Chiavetta, che ha occupato anzitempo le plance elettorali del “muro di Cretarossa”.

“Naturalmente non sono gli unici, tra i tanti l’ex sindaco Carlo Conte, che dopo la mancata concessione della deroga da parte del direttivo del PD ad essere in lista come candidato consigliere, sta lanciando la sua conferenza stampa di presentazione come candidato sindaco. Ancora un candidato sindaco, si tratta di Piero Tirocchi, la cui campagna elettorale su manifesto abusivo è iniziata circa 30 giorni or sono, c’è anche Casapound Italia, anche loro con l’utilizzo delle plance elettorali, in anticipo rispetto all’arrivo della delibera di consiglio comunale e, finiamo con il neo-nato comitato cittadino “spontaneo” Pro Matteo Renzi, quest’ultimo disponibile in tutte le salse, sia su regolari spazi a pagamento che sulle plance elettorali, fermate dei bus, bandoni, ecc…”

“Nelle attuali circostanze tutti noi ci auguriamo un rinnovamento della classe dirigente, soprattutto un nuovo modo di fare e proporre politica, iniziamo mettendo al primo posto il rispetto, prima ancora del sesso, dell’età e dello schieramento politico, grazie”.

Vediamo alcune foto scattate questa sera, 16 aprile( la fotografia dei manifesti di Casapound è stata scaricata da facebook e risale ai primi giorni di aprile):