Legalità e trasparenza continuano ad essere valori misconusciuti a chi da decenni esercita il potere politico nelle nostre città pensando che tutto gli sia consentito. Lo dimostra la scandalosa condotta di alcuni candidati sindaci e candidati consiglieri, che per pubblicizzare temi come l’onestà e la buona politica non trovano nulla di meglio dell’uso smodato ed illegale di decine di tabelloni pubblicitari abusivi ed in particolare quelli di enormi dimensioni (6×3 m o 4×3 m), vietati in modo inequivocabile dalla legge (4 aprile 1956 n.212, articolo 1).
L’arroganza ed il disprezzo per le regole, inoltre, superano ogni limite con la delibera prodotta dalla giunta in carica ad Anzio esclusivamente per sanare le proprie stesse affissioni abusive: la giunta Bruschini infatti in data 11/4/2013 con delibera n. 32 ha sanato 80 cartelli pubblicitari e 10 impianti(6mx3m e 4mx3m) nel territorio del comune di Anzio; in modo contrario al regolamento comunale vigente e senza prevedere neanche la gara per l’assegnazione di questi “nuovi” spazi pubblicitari.
Questa paradossale azione viene compiuta in piena campagna elettorale, usando cartelli ed impianti abusivi per una pubblicità elettorale che dal momento della pubblicazione delle liste elettorali deve essere affissa solo negli appositi spazi previsti dalla legge.
Prescindendo dagli aspetti giuridici della vicenda, per i quali ci riserviamo di agire nelle sedi opportune, vogliamo sottolineare gli aspetti meramente etici e morali di questa vicenda e sottoporre all’attenzione dei concittadini alcuni semplici quesiti: perché la campagna elettorale di un’amministratore pubblico deve valere centinaia di migliaia di euro? Perché dei tabelloni pubblicitari abusivi vengono tollerati per anni e sanati proprio in piena campagna elettorale? Chi ci guadagna e qual’è il costo per la collettività di una condotta simile?