11 comuni, tra questi Aprilia e Nettuno, contro il Presidente Cusani che vuole accollare ai cittadini i debiti di Acqualatina

Il presidente della Provincia di Latina Cusani (PDL) da sempre favorevole al gestore privato dell’acqua, ora diventa favorevole alla ripubblicizzazione dell’acqua, a condizione che i comuni si accollino i debiti contratti da Acqualatina con le banche. Ma undici sindaci si ribellano e dicono no!!

Aprilia, Bassiano, Pontinia, Formia, Cori, Roccagorga, Amaseno, Giuliano di Roma, Nettuno, Priverno, Lenola. Undici Comuni dell’Ato 4 dicono no alla mozione del Presidente della Provincia di Latina Cusani,  da sempre sponsor della gestione privatistica del servizio idrico, che vuole accollare i debiti di Acqualatina ai comuni. “I sottoscritti– recita la nota congiunta della conferenza dei sindaci dissidenti – ritengono che non si possa parlare di ripubblicizzazione quando si vuole solo acquistare quote che appartengono a soggetti privati inseriti in società alle prese con gravissime condizioni finanziarie e che, peraltro, non hanno nemmeno avanzato formalmente proposta in tal senso. Per noi ripubblicizzazione vuol dire superare la gestione privatistica del servizio e seguire l’indirizzo espresso dai referendum per cui l’acqua è un bene comune da gestire con criteri di efficienza e senza alcuna forma di profitto”. Come da delibera in allegato, gli undici Comuni hanno chiesto che la conferenza dei sindaci prendesse posizione su tre punti ritenuti imprescindibili:

  • ritorno a un soggetto di diritto pubblico;
  • valutazione e analisi della situazione economica, finanziaria e patrimoniale della società Acqualatina, prioritaria rispetto a qualunque ipotesi di ripubblicizzazione; 
  • potere decisionale in mano ai Comuni.

 

“La Provincia di Latina, dal 1 gennaio 2014, non esisterà più. Anche nel pieno delle sue funzioni, non ha alcuna competenza nella scelta del soggetto. E’ inaccettabile che il presidente abbia il mandato esclusivo a trattare con Acqualatina, così come è inaccettabile che si arroghi, senza diritto, il potere di gestire il processo in autonomia”.“Avevamo sottolineato questi aspetti già nella riunione di lunedì scorso – prosegue la nota congiunta – e per questo abbiamo presentato una nostra proposta. Purtroppo, non ci è stato permesso di esporla in modo chiaro per l’atteggiamento scorretto mostrato dal Presidente della Provincia il quale ha troncato la discussione e imposto la messa al voto della mozione pronunciandosi, per quanto non avesse diritto al voto, indisponibile a qualsiasi mediazione. Per tale motivo, ci siamo alzati e abbiamo abbandonato l’aula senza poter peraltro rientrare, perché a seguito del voto, l’assemblea è stata sciolta. Abbiamo tuttavia sottoscritto e messo agli atti la nostra proposta e da quella intendiamo partire per le prossime azioni”. La battaglia va avanti. Sabato 5 ottobre si terrà a Formia un vertice tra i Comuni che intendono procedere ad “una vera ripubblicizzazione del servizio”. L’invito è “a tutti gli altri Comuni, perché vengano a discutere il progetto e a collaborare alla definizione di un nuovo ed efficiente modello di gestione del ciclo delle acque. La condizione in cui versa Acqualatina è drammatica e per uscirne è necessario procedere uniti, a prescindere dalle appartenenze politiche”.