È da più di 400 giorni che i cittadini italiani chiedono la modifica della legge sul voto di scambio politico-mafioso. Manca solo l’ultima votazione alla Camera perché il testo sia approvato in via definitiva e diventi legge. Ma una valanga di emendamenti, oltre mille, al testo già approvato dal Senato minaccia di rallentare o addirittura bloccare il cammino di questa riforma, di cui si parla ormai da oltre 20 anni.
L’appello di riparte il futuro, campagna promossa da Libera e dal Gruppo Abele è far sì che la strada verso una legge anticorruzione seria e efficace venga sgomberata subito, con il ritiro di tutti gli emendamenti presentati. Ad oggi la legislazione non riesce a garantire una adeguata tutela dall’infiltrazione delle mafie nella vita istituzionale del nostro Paese: l’articolo 416 ter del Codice penale considera, infatti, solo il denaro come termine di baratto in cambio di voti. Molto più spesso però il patto si basa su promesse di appalti, posti di lavoro da garantire ai clan, poltrone e cariche influenti: le cosiddette “altre utilità”, inserite nel nuovo testo di legge. Se non viene approvata questa riforma, la logica del favore continuerà a sostituire quella del diritto e del merito. Qualunque provvedimento economico sarà inefficace, perché le risorse si perderanno negli scambi corrotti avvantaggiando le realtà criminali. Diminuendo la credibilità nazionale, sarà sempre più difficile attrarre investimenti esteri e nuove opportunità di lavoro, specialmente per i giovani. Ci rivolgiamo ora a tutte le forze politiche perché si arrivi quanto prima a unavotazione senza ulteriori proroghe e dilazioni. Fate presto, vogliamo che il nuovo 416ter diventi legge subito. (cla.pel.)