Baseball- A Nettuno il derby è anche una questione di famiglia

I cugini Matteo e Andrea Pizziconi

Un derby ricco di incroci familiari. Anche questo è stato lo scontro tra Nettuno2 e Nettuno Bc andato in scena nel passato weekend. Inevitabile in una città in cui si vive di baseball. Ecco qui che difronte, separati da un diamante, si ritrovano due cugini, entrambi lanciatori. Andrea Pizziconi e Matteo Pizziconi. Il primo sul monte di lancio del Nettuno2, l’altro nel dugout fermato da alcuni fastidi al braccio. Andrea ha fatto la sua trafila nelle giovanili dei Lions, prima di partire nel 2009 nella sua avventura americana con la franchigia degli Arizona Diamonbacks, prima di passare all’organizzazione della Kansas City Royals, dove è rimasto fino al 2012. Al suo rientro in Italia Andrea ha indossato prima la maglia del Parma, poi quella del Nettuno bc lo scorso anno prima di iniziare la stagione 2014 con il Nettuno2.

Matteo Pizziconi, invece, è cresciuto nelle giovanili del San Giacomo dove ha giocato fino a 16 anni, momento in cui la sua squadra ha iniziato la collaborazione con il Nettuno. Nel 2008 anche per lui inizia il sogno americano con l’organizzazione dei Cincinnati Reds, prelevato dall’Anzio. Nel 2010 torna a Nettuno per giocare in Ibl con la squadra della sua città. Stessa cosa nel 2011, prima di andare a Roma e Cagliari. Poi quest’anno la decisione di sposare il nuovo progetto del Nettuno Bc.

Andrea Sellaroli durante un'azione di gioco

Cugini, ma anche tanti fratelli in campo. E’ il caso Andrea Sellaroli e Giuseppe Sellaroli del Nettuno2. Due ragazzi giovanissimi, ma che stanno già facendo vedere belle cose. Andrea è al suo esordio in Ibl a soli 16 anni. Cresciuto nelle giovanile dei Lions, nel 2009 entra nella franchigia Nettuno Elite dove conquista il titolo di campione di Italia Cadetti nel 2013, anno in cui inizia l’esperienza nell’Accademia di Tirrenia e vince il titolo di Mvp nel mundial hit. Giuseppe, invece, è un classe 1992. Per lui l’esordio in massima serie è già avvenuto nel 2011 con la maglia del Nettuno Bc, con cui ha giocato anche nella stagione successiva. Anche lui è scuola Lions, passato in via definitiva (il fratello in prestito invece) nel 2009 nella franchigia Nettuno Elite con cui ha vinto il titolo under21 e un campionato di Ibl2. Questo è il primo anno che i due si ritrovano a giocare nelle stessa serie con la stessa maglia, un’emozione particolare per il padre che ha avuto il piacere di allenarli entrambi nelle giovanili: “E’ stata un’emozione positiva – ammette Massimo Sellarolivedere tutte e due i miei ragazzi in campo è stato un qualcosa di unico”.

I fratelli Mirco e Fulvio Caradonna durante il derby

Storie di fratelli anche nel Nettuno Bc con Fulvio Caradonna e Mirco Caradonna. Fulvio è il fratello maggiore. Ha iniziato a giocare a baseball all’età di 9 anni. Per lui grandi soddisfazioni a livello giovanile sempre con la maglia dei Lions, poi la decisione di abbandonare il diamante 3 anni fa, quando la sua carriera poteva fare il grande salto in avanti. La decisione di riscendere in campo quest’anno, e raggiungere il suo fratellino Mirco, che invece non ha mai smesso di giocare riuscendo a ritagliarsi uno spazio importante a livello nazionale. Anche Mirco ha iniziato a 9 anni. Anche lui scuola Lions, con cui viene premiato per due anni consecutivi come miglior giocatore italiano under 21. Nel 2009 a 17 arriva l’esordio in Ibl, con la maglia del Nettuno Bc. Nel 2010 arriva anche il premio Enzo Masci come miglior giovane della Ibl. Con il Nettuno resta fino al 2012 prima della parentesi di Godo, chiusa quest’anno in cui ha scelto di nuovo Nettuno, il primo a farlo in questo anno 0.

Papà Guglielmo e il figlio Mario, foto d'archivio(fonte baseball.it)

Cugini, fratelli (tra cui vanno segnalati anche Francesco Cozzolino e Federico Cozzolino, cresciuti nel Latina e ora in forza al Nettuno2), ma anche padre e figlio. E’ il caso di Guglielmo Trinci e Mario Trinci. Uno manager del Nettuno2, l’altro catcher. Su Guglielmo non c’è bisogno di presentazioni. Bandiera del Nettuno dagli anni ’70 agli anni ’80 è stato uno dei giocatori più amati in riva al Tirrenno. Storico prima base e battitore formidabile, è stata sua la presa dell’ultimo out nella finale con il Rimini del 1990 che ha riportato a Nettuno lo scudetto dopo 17 anni. Mario, invece, di mestiere fa il ricevitore. Un ruolo delicato in cui bisogna crescere in fretta. Cresce nelle giovanili del Nettuno2 collezionando soddisfazioni e scudetti sotto la guida da Alberto Conti Yamanaka. Non è la prima volta che si ritrova il papà come manager, era già successo in nazionale cadetti nel 2009 quando vinsero insieme il titolo europeo. Accademista a Tirrenia, Mario ha fatto il suo esordio in Ibl a 17 nel 2011 con il Nettuno Bc, con il quale ha giocato fino allo scorso anno, mentre continuava a dare il suo contributo con le giovanile del Nettuno Elite. Quest’anno al via l’avventura con il Nettuno2 in massima serie, dove tutto era iniziato.