Bandiera blu, un biglietto da visita. Ma serve trasparenza

[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/] 

E’ un biglietto da visita, su questo non ci sono dubbi. Le modalità per ottenere la Bandiera blu saranno pure disponibili ma dei parametri vanno rispettati. Adesso, alla vigilia dell’ennesimo vessillo della Fee, si ripropone il dibattito se Anzio la meriti o meno e se sia oppure no “vera”.

Sostengo da tempo che è meglio averla che non e che se fosse veramente il caso di “acquistarla” lo farebbero tutti i Comuni per avere un biglietto da visita turistico. Ecco, il punto è questo: Anzio la ottiene, rispetta dei parametri, ma poi questo “biglietto” non lo sfrutta. Tutt’altro.

Altro e più serio discorso è quello della trasparenza. Anni fa, quando si scoprì che uno degli obiettivi da raggiungere era l’accesso al mare dei disabili e che Anzio l’aveva centrato ci si chiese – sulle pagine del settimanale “Il Granchio” – come fosse possibile. “Li portiamo a spalle” – replicò la responsabile dei balneari, Daniela Di Renzoni. Possibile, ma conoscere i parametri, sapere cosa ha fatto Anzio nel rispondere alle richieste della Fee, mettere on line la “griglia” e i risultati ottenuti è un dovere. L’assessore che torna, Patrizio Placidi, due anni fa decise di farli pubblicare. Lui fa “concessioni” dall’alto del suo consenso elettorale e politico, evidentemente, ma adesso le norme sulla trasparenza sono più stringenti e sapere come abbiamo preso la Bandiera blu per capire, per farne un motivo di vanto o perché no di critica, è indispensabile. Tutto on line, insomma, che ci vuole?

Ben venga questo riconoscimento, a patto che si sappia se realmente rispettiamo i parametri e come la Fee controlla e a patto di saperne fare un biglietto da visita vero. Altrimenti meglio lasciar perdere.

[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/]