Il servizio è stato interrotto prima dell’avvio dello sciopero, ora le denunce
Arriva dall’associazione Codici una denuncia formale sui disagi subiti dai pendolari della tratta ferroviaria Nettuno – Roma e non solo. Una vera e propria notte da incubo quella di ieri per i pendolari di Roma Termini diretti ad Aprilia, Minturno, Gaeta e Formia l’ultimo treno della linea Roma-Napoli, quello delle 23:36, viene improvvisamente soppresso, gettando in difficoltà i lavoratori intenti a tornare a casa. L’ufficio informazioni si limita ad informare che la motivazione del disagio è lo sciopero. Ma come è possibile, se l’inizio dello sciopero era previsto per la mezzanotte? Un’altra domanda ancora più sconcertante è quella riguardante i mezzi sostitutivi: dove sono finiti? Non sono previsti, in caso di sciopero. Questa la risposta allucinante che viene data ai pendolari. Le reazioni sono di grande sconcerto, agitazione e rabbia. Solo alle 3:00 arriva un autobus per le 28 persone bloccate per così tante ore alla stazione. “Quanto subito dai pendolari è davvero sconcertante – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – anche in considerazione del fatto che la tratta Roma-Nettuno è particolarmente problematica ormai da molto tempo, tra ritardi, disservizi e soppressioni. Per questo invitiamo tutti i cittadini che hanno subito i disagi a rivolgersi all’Associazione per eventuali azioni di risarcimento. Stiamo valutando le più opportune azioni legali in merito”. I danni subiti dai consumatori, infatti, sono ingenti. Innanzitutto il treno non doveva essere soppresso mezz’ora prima dello sciopero, è un’azione arbitraria e ingiustificata. Probabilmente siamo di fronte ad un’interruzione di pubblico servizio, un fatto molto grave. In questi casi, inoltre, è diritto degli utenti usufruire di mezzi sostitutivi, che in questo episodio non sono stati tempestivamente garantiti. I pendolari hanno infatti dovuto attendere quasi 4 ore prima di veder arrivare l’autobus che li avrebbe riportati finalmente a casa. Per non parlare del disagio di dover rimanere svegli praticamente per tutta la notte e del fatto di non poter prendere il treno l’indomani mattina presto per andare a lavorare, a causa della nottata trascorsa alla stazione e in viaggio”.