di Claudio Pelagallo
Corse saltate, ritardi, vagoni insufficienti, aria condizionata rotta, sporcizia. Disagi quotidiani, arrabbiature e frustrazioni, quel viaggio verso la Capitale per raggiungere il posto di lavoro, un ospedale o l’università, oramai considerato una vera e propria tortura dalle migliaia di pendolari delle ferrovie. Per i passeggeri della Fr8 (la linea ferroviaria Roma-Nettuno che assieme alla Roma-Tivoli vanta il record dei disagi giornalieri) la speranza di una risarcimento stava nella logica delle cose. Il ricorso alla class action – in sostanza una richiesta danni – indirizzata a Trenitalia accusata di tenere nell’abbandono le tratte regionali. Invece l’azione legale è stata respinta. Quello dei pendolari della linea a cui più volte è andato il poco ambito ‘Premio Caronte’ di Legambiente per i disservizi accertati è stato il primo tentativo di class action degli utenti contro Trenitalia. Da settembre 2010, il coordinamento degli utenti “Comitato Fr8a Carrozza” si era adoperato per raccogliere centinaia di firme poi presentate in tribunale. Che però ha dichiarato inammissibile la domanda non giudicando «diritti individuali omogenei, tutelabili attraverso l’azione di classe» quelli espressi dai passeggeri che hanno promosso l’azione. Insomma: il ricorso, al quale sono seguite altre proteste analoghe è stato respinto. Per il Tribunale di Roma – la cui decisione è stata resa nota proprio da un comunicato di Trenitalia – sono “inammissibili” anche la richiesta di “risarcimento del danno non patrimoniale” e quella di “adeguare il livello di servizio offerto agli standard previsti dal contratto di servizio” (questione che, secondo l’ordinanza, “esula dal perimetro della class action”»). Per quanto concerne il presunto danno patrimoniale, che l’ordinanza ha confermato essere limitato, eventualmente, al solo
risarcimento del prezzo del biglietto – aggiungono le Fs – “il Tribunale ha dichiarata inammissibile la richiesta non giudicando “diritti individuali omogenei, tutelabili attraverso l’azione di classe” quelli espressi dai pendolari che hanno promosso l’azione”. Ma il Comitato dei pendolari non si arrende: “Avevamo previsto l’eventualità di un respingimento.- Spiega Rosalba Rizzuto del Comitato Fr8aCarroza- Le motivazioni della sentenza ci sembrano alquanto insostenibili, riteniamo infatti che ci siano i presupposti per presentare un ricorso. Se si fosse tenuto conto delle nostre puntuali denunce sui disservizi rilevati nella stessa giornata, forse il giudizio sarebbe stato diverso. Comunque- conclude– consulteremo i nostri legali per presentare altre istanze”.
Il comitato Comitato Fr8a Carrozza: E’ un gruppo di Cittadini che sta cercando di far valere le proprie ragioni e diritti. La loro azione non ha finalità di demonizzare alcuno o di scatenare conflitti, al contrario, vuole esigere ciò che per diritto dovrebbe essere garantito al cittadino, nella modalità più trasparente e nello spirito della nonviolenza. Amano il treno, lo rispettano e lo hanno eletto quale mezzo di trasporto del futuro, in quanto più sostenibile, a minor impatto ambientale, luogo di incontro, arricchimento e coesione sociale, patrimonio pubblico realizzato con il denaro pubblico e attraverso questo ritengono debba essere gestito per fornire un servizio ottimizzato, efficiente, attraente.