Orari ridotti in biblioteca, la battaglia del comitato

Dallo scorso 20 maggio sono stati ridotti gli orari nella biblioteca comunale di Villa Adele, dalle 18 si è passati alle 14 tre volte a settimana. Una situazione che ha messo di malumore i tanti ragazzi che frequentano l’unico posto tra Anzio, Nettuno e Lavinio dove è possibile incontrarsi e fare ricerche, confrontarsi e socializzare. “Quando sono stati ridotti gli orari della biblioteca – dicono i promotori dell’iniziativa – abbiamo formato un comitato spontaneo con l’obiettivo di risolvere il problema. Siamo riusciti a raccogliere oltre 750 firme in piazza Pia lo scorso mese di marzo, che testimoniano l’interesse generale che c’è da parte della popolazione nei confronti della questione. La petizione è stata poi formalmente consegnata al sindaco Luciano Bruschini, all’assessore alla cultura Laura Nolfi e alla dirigente d’area Angela Santaniello. Sono seguiti una serie di incontri con queste ultime e con il personale che gestisce la biblioteca in un iniziale clima di collaborazione che ha portato alla riapertura (temporanea) di questa il lunedì pomeriggio”. Ma il clima di collaborazione è durato poco. “Questa prima fase di dialogo e confronto, però, pare essersi esaurita: l’assessore Nolfi, alle prese con questioni interne e bilanci critici, ha iniziato a sviare il problema, rimandando senza preavviso gli appuntamenti con il nostro comitato, dandoci informazioni vaghe e talvolta contraddittorie e ignorando la nostra proposta di volontariato per la copertura a costo zero delle fasce orarie scoperte in via provvisoria, fino ad una soluzione definitiva del problema. Nel frattempo – proseguono i i ragazzi del Comitato – sono passati tre mesi e quasi nulla è cambiato. Siamo stanchi. Ci abbiamo messo la faccia, abbiamo dedicato buona parte del nostro tempo a occuparci di una questione in cui crediamo fermamente cercando di collaborare in maniera costruttiva in ogni modo possibile; abbiamo coinvolto molte persone animate dalla voglia vivere appieno  la biblioteca, luogo pubblico dedicato alla cultura, del quale ci piacerebbe venisse ampliata la fruibilità: molta parte della cittadinanza come noi, ci crede ancora e le firme sono lì a dimostrarlo. Riteniamo giusto allora rendere pubbliche le inadempienze dell’amministrazione nei nostri confronti. Non siamo tuttavia scoraggiati, continueremo a portare avanti le nostre proposte e organizzeremo a breve eventi e iniziative per far uscire la questione dalle mura di Villa Adele e coinvolgere il resto della cittadinanza”.