I balneari dichiarano guerra: “Bombardati dalle tasse, faremo ricorso”

Si dicono in forte “affanno”, i balneari di Anzio e Nettuno che ieri sera in una riunione infuocata a Lavinio mare hanno messo sul tavolo i problemi legati ad un lavoro stagionale che viene tassato al pari di ogni altra attività commerciale. “Lavoriamo 120 giorni l’anno, con tutti i problemi legati al maltempo e alla crisi, e veniamo tassati come se lavorassimo 365 giorni l’anno. Non è più possibile andare avanti così”. Parola di Daniela Di Renzoni, presidente del sindacato balneari, che davanti ai gestori delle spiagge di Anzio e Nettuno ha denunciato la mancanza di dialogo e collaborazione con l’amministrazione comunale. Problema principale, tra gli altri emersi nell’incontro, la “stangata” arrivata con le bollette della tassa sui rifiuti. “Una cosa ridicola – ha detto la Di Renzoni – non solo per il fatto che le cartelle siano state spedite in ritardo, rispetto alla scadenza della prima rata, ma anche perché nessuno dal Comune sembra essersi reso conto che abbiamo avuto mesi di pioggia. Come le dovremmo pagare queste bollette salatissime? Abbiamo un disagio forte e nessuno ci ascolta. E qualora ci ascoltassero, direbbero comunque di no alle nostre richieste”. Cifre esorbitanti, quelle arrivate ai titolari degli stabilimenti. “Sono arrivate da pagare anche 12/15mila euro per i rifiuti, dove li prendiamo i soldi? Dove andiamo a mettere le mani? Con il comune non c’è verso di parlare, a questo punto l’unica via è quella giudiziaria. Presenteremo ricorso. Usufruiamo di un servizio di smaltimento e raccolta per 120 giorni l’anno e ci costringono a pagare cifre esorbitanti per 12 mesi. Senza contare che dobbiamo pagare anche per i commercianti abusivi che non pagano le tasse aggravando dei costi per lo smaltimento rifiuti le attività che pagano invece regolarmente”.