Bollette scadute, riviste consegnate con 20 giorni di ritardo: l’esasperazione dei cittadini per un servizio negato
E’ diventata invivibile la situazione della consegna della Posta ad Anzio e Nettuno (ma anche Ardea e Pomezia da tempo lamentano situazioni simili). Bollette consegnate settimane dopo la scadenza, avvisi di distacchi delle utenze anch’essi in ritardo, comunicazioni importanti che non arrivano, abbonamenti a riviste consegnate senza nessuna regolarità. Questa mattina alle Poste centrali di Nettuno diverse persone si sono presentate per reclamare sulla situazione di un servizio in completo disfacimento, a cui Poste italiane non sembra riuscire a trovare una soluzione. “La bolletta dell’acqua mi è arrivata scaduta di oltre 20 giorni – racconta una donna – ho subito pagato e chiamato Acqualatina per segnalare che non avevo responsabilità sul ritardo, ma dopo tre settimane, nonostante avessi regolarizzato tutto, mi è arrivato il preavviso di distacco. Ho dovuto chiamare di nuovo e perdere un sacco di tempo, non è possibile che i cittadini debbano subire tanti disagi per un disservizio costante”. “La bolletta dell’Enel non mi è arrivata racconta un’altra persona – fortunatamente la compagnia elettrica manda degli sms in cui annuncia l’importo e la data di scadenza della bolletta stessa. Sono andata alla Posta a prenderla io, ma non l’hanno trovata e hanno detto che non potevo comunque ritirarla. Alla fine ho dovuto chiamare l’Enel e farmi dare il numero seriale per pagare alle ricevitorie con l’aggravio della spesa aggiuntiva di un euro. La situazione sta degenerando. Alla fine ho dovuto fare la domiciliazione dei pagamenti in banca per evitare il rischio di pagare in ritardo e con la mora”. “Avevo un abbonamento ad una rivista settimanale – racconta una terza persona – nell’ultimo anno non è arrivata puntuale neanche una volta e in diverse occasioni me ne sono state consegnate ben tre insieme, il che fa capire che si arriva anche a 20 giorni di ritardo nella consegna. Ho deciso di disdire l’abbonamento perché è assurdo leggere notizie vecchie di tre settimane”. A quanto pare i disagi (che ormai vanno avanti da talmente tanto tempo da non poter essere considerati un fatto sporadico) sono legati al cambio dei postini, e la brutta sorpresa è che il centro di smistamento in cui prima si potevano ritirare le lettere, ora non le può più consegnare a chi, con tanta buona volontà, faceva la metà del lavoro dell’Istituto postale e almeno fino ad oggi nulla ha potuto neanche l’intervento della classe politica che più volte ha sollecitato le Poste a trovare una soluzione, senza successo.