Piersanti: “Ancora una volta assistiamo a decisioni adottate dalle istituzioni locali senza alcun confronto con le forze sociali che forse qualche consiglio disinteressato avrebbero potuto avanzarlo”
“Dopo l’approvazione da parte del Comune di Anzio e di Nettuno del bilancio preventivo 2014, è possibile fare alcune osservazioni sintetiche senza alcuna pretesa di completezza, certo, ma solo allo scopo di suscitare qualche riflessione nei lettori”. Lo annuncia Gianmatteo Piersanti, della Uil Territoriale. “Voglio soffermarmi in particolare sulla tassazione Imu e Tasi che vengono affrontate e trattate con diverse impostazioni da parte delle due Amministrazioni comunali.A Nettuno, il Consiglio Comunale ha deliberato una riduzione per quanto riguarda l’IMU: le seconde abitazioni e tutte le aree fabbricabili vengono tassate all’ 8,1/mille contro il 10,6 dell’anno precedente. Alle case, poi, affidate con comodato d’uso gratuito ad un parente in linea retta (figlio, genitore) e agli immobili dati in locazione con un contratto a “canone concordato” viene attribuita una tassazione ancora più bassa: il 7,1/mille. Fino a qui tutto bene e i contribuenti di Nettuno potrebbero trarre un sospiro di sollievo… Poi, in realtà, arriva il capitolo Tasi, la nuova tassa istituita per il 2104 dal Governo a fronte di minori contributi ai Comuni da parte dello Stato. Una tassa sulla quale, in verità, i Comuni si sono esercitati in una varietà incredibile di soluzioni. Quella adottata dal Consiglio Comunale di Nettuno è questa: tutte le abitazioni vengono sottoposte a tassazione. L’abitazione principale viene tassata al 2,3/mille con alcune piccole detrazioni determinate dal valore della rendita catastale: 120 euro di detrazione per quelle case con una rendita fino a 350,00 euro per poi scalare fino ad una detrazione pari allo zero per le case con una rendita catastale superiore a 1050,00 euro. Faccio un semplice osservazione: da anni si parla di una riforma del Catasto nel nostro Paese perché è noto che abitazioni magari situate al centro delle città, con una rendita catastale molto bassa perché attribuita decenni orsono, hanno in realtà un valore commerciale molto alto, sicuramente superiore alle abitazioni costruite in periferia, più recenti ma con una rendita catastale più alta. Chiedo: doveva essere proprio questo il metodo migliore per prevedere nella Tasi delle detrazioni? Non si poteva pensare al reddito familiare (ISEE), al numero dei componenti il nucleo familiare, alle condizioni di perdita del lavoro da parte di molti padri e madri di famiglia nel nostro territorio, alle situazioni di disabilità presenti? Torniamo però al discorso tasse: l’Amministrazione comunale di Nettuno ha inoltre deciso che la Tasi per la seconda abitazione e per le aree edificabili sarà del 2,9/mille. Quindi, oltre all’Imu, per la seconda casa (l’8,1/mille) un cittadino di Nettuno pagherà anche la Tasi con un importo del 2,9/mille, per un totale complessivo di imposte sulla seconda abitazione che sale all’11/mille, ben superiore quindi al 10,6 pagato per la stessa abitazione fino all’anno prima solo di Imu.
Continuiamo: chi dunque ha solo l‘abitazione principale pagherà la Tasi al 2,3/mille con una detrazione determinata dalla rendita catastale e non pagherà per legge l’Imu. Un’altro cittadino di Nettuno che invece ha un’altra proprietà oltre quella principale pagherà per la seconda abitazione tasse al Comune per un importo complessivo dell’11/mille. A meno che non abbia una casa affittata con “canone concordato” o concessa in comodato d’uso gratuito ad un parente in linea retta per cui pagherà, tra Imu e Tasi, solo il 10/mille: quindi lo 0,6/mille in meno del 10,6 /mille di Imu dell’anno 2013. Per non dimenticare che il 10% della tassa deve essere pagata anche dall’inquilino. Non c’è che dire: tanto rumore per nulla.
Anche ad Anzio non c’è molto da stare allegri sebbene l’Amministrazione comunale abbia optato per una scelta completamente diversa. E’ stato stabilito, infatti, dal Consiglio Comunale (almeno finchè qualcuno non deciderà che sia stata un’approvazione illegittima) che non si modifica la tassazione Imu vigente (quindi, nessuna agevolazione nemmeno per gli affitti a “canone concordato”, contraddicendo una degli atti che, quasi per primo nella Provincia di Roma, il Comune di Anzio aveva adottato nel lontano 2005 con una tassazione ICI pari al 2/mille). Per quanto riguarda la Tasi verranno tassate “solo” le abitazioni principali al 2,5/mille, con una significativa previsione di riduzione per i pensionati con un ISEE inferiore a 8.000,00 euro che abbiano una sola abitazione di proprietà. Nessuna aliquota TASI è invece prevista per le seconde abitazioni. Come a dire che ad Anzio chi ha solo una casa, la propria, costruita o acquistata con grande sacrificio, paga una tassa mentre chi ha altre proprietà non pagherà nessuna imposta supplementare, oltre all’Imu. Che dite, un bel favore all’edificazione di villette degli ultimi anni? In sintesi, mi sembra di poter confermare anche sul piano locale le indicazioni scaturite da un recente studio fatto dalla UIL Nazionale sull’applicazione dell’imposta Tasi nei capoluoghi di provincia dal quale si evidenziava un aumento notevole di tasse a carico dei cittadini, soprattutto per quelli con sola casa di proprietà. Ancora una volta assistiamo a decisioni adottate dalle istituzioni locali senza alcun confronto con le forze sociali che forse qualche consiglio disinteressato avrebbero potuto avanzarlo per evitare almeno qualche macroscopico errore e per provare a suggerire come reperire, almeno in parte, quelle risorse che sembrano essere diventate l’ossessione (o l’alibi) dei Comuni. Risorse che, però, i nostri Amministratori mostrano di non voler veramente trovare (vedi le montagne di residui attivi determinate dall’evasione ed elusione tributaria riportate nei bilanci comunali di Anzio e Nettuno) oppure che vengono usate per altri scopi. In tale ambito gli esempi concreti dei “Patti antievasione” di Velletri e Ciampino brillano in ambito provinciale come concreti modelli ancora non imitati dalle altre amministrazioni comunali. Come sempre, ci dichiariamo disponibili ad essere ascoltati dalle Amministrazioni comunali per individuare quei correttivi che rendano meno ingiuste e più tollerabili quell’ammontare di tasse che sembrano abbattersi sulle famiglie italiane senza alcun ritorno in termini di servizi o di benefici sociali”.