Le novità delle modifiche al Piano casa, le preoccupazioni di Sel. L’assessore Civita: “Favorire la rigenerazione urbana”
di Claudio Pelagallo
E’ entrato oggi nel vivo, alla Pisana, la discussione sulle modifiche al Piano Casa vigente. Il presidente dell’Aula, Daniele Leodori, ha aperto la seduta odierna del Consiglio regionale del Lazio dando la parola all’assessore alle Politiche del territorio Michele Civita per l’illustrazione dell’articolo 1.
“Favorire la rigenerazione urbana, eliminare la possibilità che le deroghe stravolgano la pianificazione urbanistica, realizzare nuovi servizi, nuove opere pubbliche e nuovi alloggi per l’housing sociale, favorire lo sviluppo dell’agricoltura, favorire la semplificazione, garantire tempi certi nelle procedure ed equità nella valutazione dei progetti, dare un ruolo ben definito ai consigli e alle giunte comunali: sono i punti contenuti in questo articolo, quello generale, che dà il taglio ed esprime la qualità della nostra proposta”. Innanzitutto, ha spiegato Civita, “eliminiamo la possibilità, prevista nell’attuale Piano casa, di ricevere una premialità pari al 10% dell’intero piano attuativo se si sceglie di cambiare la destinazione d’uso di un immobile da non residenziale a residenziale. Questa premialità l’abbiamo cancellata del tutto, perché estende il consumo di suolo e può stravolgere la pianificazione. Secondo, non c’è nessuna possibilità di costruire edifici da zero, perché le premialità riguardano solo gli edifici già esistenti e favoriscono la ricostruzione dopo la demolizione, perchè non c’è un euro di finanziamento pubblico. Prevediamo infatti, ma siamo disponibili ad un confronto, che se la quota di housing ci viene data nelle case già realizzate, essa corrisponda al 20% e non al 10%”. La quota di housing richiesta. Sale infine “al trenta per cento qualora venga realizzato un intervento di demolizione e ricostruzione fuori dal piano attuativo”.
Le preoccupazioni di Sel: Forti critiche sono state espresse nei giorni scorsi da Sinistra Ecologia Libertà “Il Piano Casa in discussione in Consiglio Regionale ci preoccupa per le conseguenze negative che porterà per quanto riguarda il consumo del suolo, il mancato controllo sulle trasformazioni urbanistiche e la mancanza di partecipazione dei cittadini. Dichiarano il Segretario Maurizio Zammataro e del Responsabile Urbanistica Stefano Zuppello di SEL area metropolitanna. Nei giorni scorsi i nostri rappresentanti hanno presentato delle Mozioni e degli Ordini del Giorno in tutti i Municipi di Roma in cui si faceva appello alla Regione di portare delle modifiche sostanziali alla Legge del Piano Casa come: 1) il mantenimento della data di applicazione della legge, senza estenderla ulteriormente nel tempo, riguardo a quanto già previsto dalla precedente normativa; 2) di non estendere le premialità di aumento di volume e di cubatura alle nuove costruzioni; 3) di non ricomprendere le aree libere che consentirebbero ulteriore consumo di suolo; 4) di mantenere, nelle aree libere o già occupate da precedenti costruzioni, i progetti derivanti da PRU e PRINT previsti dalla legge regionale 22/97; 5) di salvaguardare le zone e gli edifici individuati come città storica nel PRG di Roma; 6) di limitare l’aumento dei volumi e delle cubature a chi monetizza gli standard urbanistici; 7) di garantire nel tempo il canone sociale. Il Gruppo Regionale di SEL ha presentato degli emendamenti che raccolgono queste richieste e quelle che i Comitati e le Associazioni ambientaliste stanno proponendo. Chiediamo che il Consiglio Regionale li faccia propri per impedire che la legge che che verrà approvata possa pesare sulla qualità del nostro territorio, consentendo nuove cementificazioni al di fuori di ogni programmazione urbanistica. il processo di privatizzazione della gestione e della programmazione urbanistica è un impianto politico che avrà un drammatico impatto sulle nostre città”.