Un mare di problemi, per i condomini del complesso Ater di San Giacomo, a Nettuno. Da più di dieci anni sono abbandonati a se stessi, nel degrado e la totale mancanza di manutenzione. Di recente la situazione è peggiorata notevolmente. Pezzi di intonaco all’ingresso delle palazzine, tubature rotte che allagano il viale al primo acquazzone, giardini allo stato brado. Non è solo uno il problema che riguarda più di sessanta appartamenti, divisi in più palazzine, sessantaquattro per la precisione, gestiti dall’Ater di Roma. Nessuno, dall’azienda territoriale per l’edilizia pubblica, sembra ascoltare le richieste che arrivano dai residenti del complesso. Che cade letteralmente a pezzi, con la facciata dei palazzi che vede staccarsi, giorno dopo giorno, tratti di intonaco e calcinacci. Sono stati costretti, i condomini, ad intervenire con delle transenne d’emergenza, delimitando la zona a rischio, per evitare che l’intonaco cada in testa a qualcuno. “In quarant’anni saranno venuti due volte a tagliare l’erba”, racconta Giovanna Monaco, una delle residenti, che denuncia la situazione di degrado e abbandono in cui si trova l’esterno del complesso. Erbacce, sterpaglie, rovi, erba alta quasi un metro, che rende i giardinetti impraticabile. La vegetazione è cresciuta talmente tanto, in mesi e mesi di incuria, da rendere l’area verde che costeggia i portici una giungla, con quelli che una volta erano dei giochi trasformati in ferraglia arrugginita e sommersa dai rovi. Fino ad oggi l’erba nei giardini del complesso è stata tagliata da quache condomino volenteroso, che armato di buona pazienza si è messo a lavoro, a sue spese, senza poter bonificare l’intera area verde, notevolmente estesa. Se nessuno si rimbocca le maniche, la manutenzione non viene effettuata. L’Ater, più volte sollecitata con fax, telefonate, reclami dai condomini, non risponde alle richieste, e le poche volte che ha risposto, ha giustificato il disservizio con la mancanza di soldi. “Le rare volte in cui siamo stati ascoltati – continua Giovanna – ci è stato detto che i soldi per mandare il personale a bonificare l’area non ci sono. Fino a gennaio nella bolletta pagavamo sei euro per la manutenzione dei giardini, poi a forza di lamentele, da gennaio in poi la voce manutenzione è stata eliminata. Da dieci anni siamo abbandonati da tutti, eppure paghiamo le tasse e l’affitto, come ogni cittadino. I palazzi hanno cominciato, di recente, a perdere anche dei pezzi di intonaco, e la situazione sta diventando pericolosa. Abbiamo delimitato l’area con il nastro adesivo, per impedire che qualcuno al passaggio rimanga ferito. Non è possibile andare avanti in questo modo. Io e la mia famiglia abitiamo qui dal ‘75, quaranta lunghi anni. Abbiamo sempre pagato l’affitto in regola, e non è giusto che dobbiamo vivere in questo stato di degrado, con erbacce e topi che vanno a spasso nel cortile. Anche a livello igienico la situazione è drammatica. L’anno scorso per un periodo ci hanno anche staccato i termosifoni, perché alcuni non pagavano regolarmente l’affitto, è inaudito”. Ma il complesso di San Giacomo deve anche fare i conti con le infiltrazioni di acqua piovana che dal terrazzo condominiale stanno causando danni agli aoppartamenti dell’ultimo piano. “Ho dovuto tinteggiare le pareti del bagno e dell’ingresso da poco – racconta un’altra dei residenti – a mie spese, perché il terrazzo condominiale infiltra acqua e il mio appartamento è pieno di umidità. Perché devo essere io a pagare per lavori che dovrebbero essere eseguiti dall’Ater? Qui siamo abbandonati a noi stessi, nessuno ascolta le nostre richieste di intervento. Telefonate, fax, tutto finito nel vuoto”.