L’udienza al Tribunale per conoscere il pronunciamento del giudice, è fissata per il 9 ottobre
L’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone ha chiesto il commissariamento della Oikos, società che gestisce insieme alla Ipi (che opera anche a Nettuno) il servizio di raccolta dei rifiuti a Catania ed è titolare di una delle più grandi discariche della Sicilia, quella di Motta Sant’Anastasia. Cantone ha ritenuto necessario richiedere la stessa misura anche per la Ipi, in quanto collegata ma non è detto che non sia proprio la Ipi a gestire l’intero appalto cittadino, qualora si dimostrasse la totale estraneità alle accuse mosse alla Oikos (la Ipi, così come è accaduto negli appalti del Lazio e in Provincia di Caserta è rimasta coinvolta nel provvedimento di interdittiva antimafia, in quanto facente parte di un consorzio temporaneo di imprese ma non ha mai avuto contestazioni dirette). Il provvedimento di commissariamento, (per la Oikos i commissari sono l’ex vice comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Carlo Gualdi, Maurizio Cassarino, commercialista e iscritto all’albo dei revisori dei conti e Riccardo Tenti, già direttore generale delle municipalizzate Ama di Ravenna e Quadrifoglio di Firenze, per la Ipi è stato nominato l’avvocato Giuliano Fonderico, esperto in diritto amministrativo e regolazione dei servizi pubblici) riguarda solo gli uffici siciliani. A livello locale invece la Ipi è in attesa del pronunciamento del Tar (l’udienza è fissata per il prossimo 9 ottobre) sul ricorso presentato contro l’interdittiva.
A luglio – nei giorni in cui la ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti a Catania finiva sotto accusa dei pm di Palermo – l’amministrazione Bianco chiedeva alla Prefettura il rilascio di informazioni antimafia per la società e successivamente il commissariamento. Provvedimento che l’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone ha ritenuto necessario anche per la Ipi
La ditta Oikos è stata commissariata dal prefetto di Catania Maria Guia Federico, su richiesta del presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone. La società gestisce insieme alla Ipi il servizio di raccolta dei rifiuti a Catania ed è titolare di una delle più grandi discariche della Sicilia, quella di Motta Sant’Anastasia, chiusa a fine luglio. Decisione arrivata anche a seguito dell’inchiesta Terra mia, della procura di Palermo che ha portato all’arresto del numero uno di Oikos, l’imprenditore Domenico Proto, attualmente agli arresti domiciliari.
Il 22 luglio, lo stesso giorno in cui la Regione decideva la chiusura della discarica Tiritì, il Comune di Catania richiedeva il rilascio di informazioni antimafia nei confronti della Oikos in relazione al contratto d’appalto. Pochi giorni dopo con due note del 28 luglio e del 4 agosto, il Comune aveva chiesto all’Anticorruzione e alla Prefettura l’applicazione delle misure di gestione straordinaria, perché sciogliere il contratto avrebbe comportato rischi igienico-sanitari.
L’Autorità presieduta da Cantone ha quindi usato i nuovi poteri recentemente affidatigli dal governo e ha chiesto al prefetto di Catania di agire non sull’impresa, ma sulla nomina di amministratori straordinari assicurando così la continuità del servizio. «All’esito di una valutazione attenta e approfondita – scrive Cantone nella missiva alla prefettura etnea – in considerazione della rilevante gravità dei fatti, che vedono coinvolta, tra l’altro, la compagine sociale nel suo complesso e non un singolo soggetto si è ritenuta necessaria l’adozione della misura di richiesta di gestione straordinaria». L’approfondimento dell’Autorità si è allargato anche all’altra ditta che gestisce il servizio dei rifiuti a Catania: la Ipi, anch’essa destinataria di un’informazione interdittiva antimafia. Anche in questo caso Cantone ha invitato il prefetto a provvedere al commissariamento della società. In dettaglio l’11 agosto scorso il prefetto di Catania aveva adottato un’interdittiva antimafia nei confronti della Oikos; il 21 agosto l’assessorato regionale all’Energia aveva chiesto di valutare eventuali misure di amministrazione straordinaria. Infine il 4 settembre è partita la richiesta di Cantone al prefetto.
Dall’inchiesta di Palermo emerge il contesto di corruzione in cui hanno operato i vertici della Oikos, sospesa da Confindustria nelle ore successive all’arresto di Proto. Secondo le accuse dei pubblici ministeri, Gianfranco Cannova, dipendente dell’assessorato regionale Territorio e ambiente, avrebbe agevolato il rilascio delle autorizzazioni all’attività delle discarica di Motta. In cambio di regali e viaggi, avrebbe evitato all’impianto controlli e monitoraggi.
Interpellati dal prefetto di Catania, hanno dato la propria disponibilità a ricoprire il ruolo di amministratori straordinari della Oikos l’ex vice comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Carlo Gualdi; Maurizio Cassarino, commercialista e iscritto all’albo dei revisori dei conti; e Riccardo Tenti, già direttore generale delle municipalizzate Ama di Ravenna e Quadrifoglio di Firenze. Per la Ipi è stato nominato amministratore l’avvocato Giuliano Fonderico, esperto in diritto amministrativo e regolazione dei servizi pubblici.