I consumatori italiani pagano la materia prima gas come gli altri consumatori europei, a un prezzo agganciato agli andamenti, verso l’alto o verso il basso, delle maggiori borse continentali
Dal primo ottobre scattano gli aumenti per le bollette della luce e, soprattutto, del gas, su cui incidono le tensioni dovute alla stagionalità e la crisi ucraina. Nel dettaglio, ha deciso l’Autorità per l’energia, l’elettricità costerà nel prossimo trimestre l’1,7% in più (circa 2 euro per una famiglia tipo) e il metano subirà un rincaro del 5,4% (pari a 19 euro). L’aggravio più consistente sarà dunque quello relativo alla bolletta del gas, che, con la riforma introdotta dall’Autorità, risente adesso degli andamenti stagionali e non più dell’indicizzazione al petrolio e ai contratti a lungo termine. Il ‘peso’ della stagione, ma anche la crisi russo-ucraina con tutte le tensioni sul mercato che ne sono derivate, ha quindi provocato il forte aumento. Del resto, negli ultimi trimestri, quelli dei mesi più caldi e dei consumi più contenuti, i prezzi sono stati in calo, tanto che l’Autorità ha calcolato un risparmio complessivo nel 2014 pari a 84 euro. Preoccupati i consumatori, con il Codacons che parla di “pessima notizia”, invitando il governo a tagliare il peso fiscale sulle bollette. Anche Adusbef e Federconsumatori premono per una riduzione temporanea delle tasse “per sterilizzare gli aumenti”.