Al ministro Alfano i diritti delle persone non interessano. Per lui “I matrimoni gay non sono conformi alle nostre leggi”. Scontro politico fra sindaci riformatori e aperti all’Europa e Nuovo Centrodestra
di Claudio Pelagallo
Una circolare ai prefetti perché rivolgano «un invito formale al ritiro e alla cancellazione» delle trascrizioni di nozze gay celebrate all’estero. Avvertendo che «in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d’ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati». È l’annuncio del ministro dell’Interno Angelino Alfano, il giorno dopo la richiesta fatta dal Consiglio comunale di Milano al sindaco Pisapia di trascrivere i matrimoni tra coppie omosessuali contratti all’estero. Una posizione contro le famiglie di fatto, molto gradita alla destra quella del ministro.
“Alfano si occupa con molta insistenza di nozze gay. Come se da questo dipendesse la sicurezza del Paese. E i diritti delle persone invece?“, dichiara il capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza. “Quello messo in campo da Alfano non è un conflitto istituzionale fra comuni e ministero dell’Interno ma uno scontro politico fra sindaci riformatori e aperti all’Europa e il segretario dell’Ncd, un partito che si sta opponendo in tutte le sedi al riconoscimento dei diritti delle coppie dello stesso sesso”. dice il senatore Pd Sergio Lo Giudice ”nonostante la Corte Costituzionale abbia sollecitato più volte le Camere a legiferare sulle coppie dello stesso sesso – aggiunge – Ncd fa ostruzionismo in parlamento, manifesta nelle piazze con i neofascisti e usa le istituzioni per comprimere un processo inarrestabile di estensione di diritti”. Dure critiche alle intenzioni del ministro arrivano anche da Sel: «Evidentemente nel governo delle larghe intese a Renzi spetta la parte degli annunci, mentre chi detta legge sui diritti sociali è il diversamente berlusconiano Sacconi. E sui diritti civili e sulla dignità è la libertà delle persone detta legge il diversamente berlusconiano Alfano“. «Ora – aggiunge il leader di Sel Vendola – come un ministro della polizia austroungarica dell’epoca risorgimentale tenta di bloccare i passi in avanti della società italiana. Impresa vana la sua, non ci riuscirà. L’Italia per fortuna è più avanti dell’ottusità dei suoi governanti. Sono certo che nessun sindaco, nessun consiglio comunale abbasserà la testa».
In difesa di Alfano interviene la vicepresidente del gruppo del Nuovo Centrodestra al Senato, Federica Chiavaroli ”La nostra Costituzione tutela i diritti della famiglia come societa’ naturale fondata sul matrimonio. Per questo e’ giusta e sacrosanta l’iniziativa annunciata questa mattina dal ministro Alfano, di inviare una circolare ai prefetti per annullare le registrazioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero. Bisognerebbe, infatti, ricordare che il nostro ordinamento non prevede alcun riconoscimento per quelle unioni matrimoniali che non siano tra un uomo ed una donna ‘‘.
Mentre Il Codacons è pronto a presentare un ricorso contro il provvedimento di Alfano: “La circolare ai prefetti viola palesemente quanto disposto in tema di coppie di fatto dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo e, in quanto tale, è illegittima”, sostiene l’associazione, annunciando un ricorso collettivo al Tar del Lazio “al quale già da oggi possono partecipare tutti i cittadini italiani, gay o etero, fornendo la preadesione sul sito www.codacons.it”. “La Corte di Strasburgo con una sentenza del 2010 ha ammesso l’esistenza del diritto alla vita familiare anche in favore delle coppie formate da soggetti dello stesso sesso – spiega l’associazione – e ha confermato che il concetto di ”vita familiare” deve necessariamente includere anche la “famiglia di fatto”, ossia il legame stabilito tra persone che vivono insieme anche fuori dal matrimonio, indipendentemente dal loro sesso”.
Ma otto italiani su 10 vogliono più diritti. Secondo un sondaggio, la visione di Alfano e del governo non corrisponde a quella della maggioranza degli italiani. Visto che otto italiani su 10 e sei elettori di centrodestra su 10, vogliono più diritti per le coppie gay. E solo 2 italiani su 10 si dichiarano contrari sia ai matrimoni sia a unioni civili. I diritti gay in Europa. Oggi sono 18 (su 28), gli Stati dell’Unione europea che tutelano le coppie di persone dello stesso sesso tramite unioni civili o matrimoni. I matrimoni sono possibili in 16 Paesi. Nel Parlamento italiano ci sono tre testi su matrimonio e adozioni gay, e almeno altre tre sulle unioni civili. Non sono mai stati portati alla discussione dell’aula.