Ieri in piazza Garibaldi le cerimonie di celebrazione per il novantaseiesimo anniversario dell’Unità Nazionale (il 4 novembre 1918 giorno dell’Armistizio della Prima Guerra Mondiale che riportò all’Italia Trento e Trieste rendendo compiuta l’Unità Nazionale). “Oggi è la festa del compimento del risorgimento italiano – ha detto il vicesindaco di Anzio Giorgio Zucchini nel discorso ufficiale davanti al monumento ai caduti – e di un popolo che ha difeso l’integrità della Nazione e l’indipendenza della Patria. Rivolgo il saluto della Città di Anzio a tutti i presenti: autorità civili, militari e politiche, cittadini, labari, associazioni combattentistiche e d’arma, alla Banda Musicale ed alla Corale Polifonica, al Picchetto d’Onore ma soprattutto estendo l’abbraccio ideale della Città di Anzio ai rappresentanti delle Forze Armate che, tutti i giorni, operano sul territorio al servizio dei cittadini. Un saluto particolare al Sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta ed al Generale di Corpo d’Armata, Adriano Vieceli. Ma il 2014 è anche il centenario della prima guerra mondiale: è passato un secolo da una guerra cruenta nella quale hanno perso la vita milioni di persone. Tra loro anche diversi nostri concittadini che, in occasione del 70° Anniversario dello Sbarco di Anzio, abbiamo voluto ricordare per sempre scolpendo i loro nomi sul Monumento ai Caduti insieme a tutti i militari ed i civili che abbiamo perso nelle due guerre.”Sono pronto a tornare in India, devo lottare per Salvatore Girone”. Questa dichiarazione del marò Massimiliano Latorre, tornato recentemente in Italia per curarsi, a mio parere è il modo migliore per celebrare la Festa delle Forze Armate, impegnate sul territorio nazionale a difesa della nostra sicurezza ed in tutto il pianeta a difesa degli ideali di libertà e democrazia. In questa frase, di Massimiliano Latorre, è racchiuso il significato autentico della giornata di oggi. Sono questi i valori di Patria che sono nel dna delle nostre Forze Armate e dei circa 8.000 militari italiani impegnati, fuori dai confini nazionali, in soccorso delle popolazioni in difficoltà. Dobbiamo, tutti, prendere esempio dal loro coraggio e dal loro impegno che ci deve far sentire orgogliosi di essere italiani. In questo momento penso alle famiglie dei due marò italiani, Salvatore Girone e Massimo Latorre che, ormai da quasi tre anni, sono vergognosamente detenuti in India. Siamo vicini a questi ragazzi ed auspichiamo tutti che il Governo trovi rapidamente una soluzione definitiva. Lo dobbiamo a loro, ma anche all’onore delle nostre Forze Armate, che rappresentano la parte migliore della nostra Italia che un esempio da seguire per tutti noi”.