Dal partito lanciato ultimatum all’amministrazione. Novara: “Se non si muove il Palazzo lo faranno i cittadini”
Troppi furti e rapine, soprattutto in centro. Fdi-An dice basta e lancia l’ultimatum all’amministrazione. “E’ trascorso quasi un anno da quando abbiamo presentato in Consiglio Comunale un ordine del giorno sulla sicurezza della città, ordine del giorno votato all’unanimità da tutti i Consiglieri. Nulla da allora è cambiato, nel centro della città e nelle periferie di Anzio l’insicurezza è palpabile. Il bollettino dei furti e rapine rimane invariato, soprattutto a carico dei commercianti, e con l’arrivo delle festività le preoccupazioni aumentano”. A parlare è Francesco Novara, portavoce di FdI-AN che chiede la riforma del Corpo dei Vigili Urbani con servizio notturno, un sistema di videosorveglianza efficace, una mappa dei punti critici della città dove maggiori sono i reati e gli incidenti stradali ed infine un tavolo di coordinamento tra tutte le Forze di Pubblica Sicurezza. “Ad oggi niente di tutto questo è stato fatto, solo un paio di riunioni della Consulta sulla sicurezza ma senza alcun risultato tangibile. Gli episodi di furti al centro di Anzio sono ormai frequenti e non si vede all’orizzonte un’azione politica volta ad arginare degnamente questi fenomeni, mentre nelle periferie i cittadini preferiscono rimanere a casa in determinate ore del giorno. FdI-AN dice basta e lancia la Mobilitazione sulla Sicurezza, con un messaggio forte al Sindaco ed alla sua Amministrazione: se entro venti giorni non sarà messa in campo un’efficace azione politica volta a garantire una maggior sicurezza della città, il partito darà il via alle ronde nel centro cittadino e nei quartieri periferici. I militanti e chiunque vorrà unirsi, muniti di torce e telefonini, organizzeranno volontariamente un servizio di osservazione e controllo notturno del territorio, segnalando alle forze dell’ordine situazioni di criminalità in cui dovessero imbattersi. Siamo assolutamente consapevoli che le ronde non possono e non devono sostituirsi alle autorità preposte e ad un’adeguata azione politica ed amministrativa, ma la nostra è una forma di protesta che riteniamo utile per smuovere l’amministrazione e la coscienza civica. Se il palazzo non si muove, lo faranno i cittadini”.