37 arresti nella capitale tra mafia e colletti bianchi

Mafia, colletti bianchi e destra romana ai vertici della cupola. Coinvolti anche esponenti del PD

Il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone

L’indagine con­dotta dalla Pro­cura della Repub­blica di Roma e dai Ros ha por­tato ieri all’arresto di oltre tren­ta per­sone, tra cui l’ex ter­ro­ri­sta nero Mas­simo Car­mi­nati e all’iscrizione nel regi­stro degli inda­gati di altre cin­quanta, tra cui l’ex sin­daco capi­to­lino Gianni Ale­manno, oggi espo­nente di spicco di Fra­telli d’Italia. Nella capi­tale negli ultimi anni un nuovo tipo di sodalizio politico-criminale nel segno dell’estrema destra affaristica. Quella ter­ro­ri­sta e mala­vi­tosa arri­vata ai ver­tici della cosa pub­blica nell’era Ber­lu­sconi- Alemanno. Una vera e pro­pria mafia basata su una comune ideo­lo­gia, su una brama di soldi senza fine e su una rete estesa di com­pli­cità e con­ni­venze. Tra col­letti bian­chi e cami­cie nere, ma con connivenze e appoggi anche nel PD, secondo gli inqui­renti, ci si tro­ve­rebbe così di fronte ad un sistema cor­rut­tivo fina­liz­zato tra l’altro all’assegnazione di appalti e finan­zia­menti pub­blici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate.

Ognuno nella Cupola romana aveva il suo ruolo ma tutti rispondevano al “capo”, ovvero Massimo Carminati, ex Nar e legami con la Banda della Magliana, che “sovrintende e coordina tutte le attività, impartisce direttive, fornisce loro schede per le comunicazioni riservate, individua e recluta imprenditori, mantiene i rapporti con gli esponenti delle altre organizzazioni criminali nonchè con esponenti del mondo politico, istituzionale, finanziario con appartenenti alle forze dell’ordine e ai servizi segreti” Il suo braccio destro è Riccardo Brugia che “coordina il recupero crediti e l’estorsione e custodisce le armi del sodalizio”.

Fabrizio Franco Testa, ex presidente di Tecnosky, invece è “testa di ponte della organizzazione nel settore politico e istituzionale, coordina le attività corruttive dell’associazione, si occupa della nomina di persone gradite alla organizzazione in posti chiave della pubblica amministrazione”.

Salvatore Buzzi, uomo del mondo delle cooperative, “gestisce le attività economiche della associazione nei settori della raccolta e smaltimento dei rifiuti, della accoglienza dei profughi, della manutenzione del verde pubblico”.

Franco Panzironi, ex ammi­ni­stra­tore dele­gato dell’Ama, segre­ta­rio gene­rale della fon­da­zione di Ale­manno, già inda­gato per «paren­to­poli»

Riccardo Mancini, già mili­tante della destra romana, con­dan­nato nel 1988 per vio­la­zione della legge sulle armi, ex Amministratore Delegato Ente Eur, “”a libro paga, partecipano all’associazione fornendo uno stabile contributo per l’aggiudicazione di appalti pubblici, per lo sblocco di pagamenti in favore delle imprese riconducibili all’associazione e sono garanti dei rapporti dell’associazione con l’amministrazione comunale negli anni 2008/2013”.

Carlo Pucci, dirigente di Eur Spa, “a libro paga, fornisce uno stabile contributo per l’aggiudicazione di appalti pubblici”.

Luca Odevaine, area PD, già vicecapo di gabinetto con la giunta Veltroni, accusato “di orientare le scelte del Tavolo di Coordinamento Nazionale sull’accoglienza per i richiedenti asilo”, di cui fa parte, e di ricevere in cambio “una retribuzione di 5000 euro mensili”.

La base logistica del sodalizio era un benzinaio a Corso Francia gestito da Roberto Lacopo attivo nel settore “dell’estorsione e del recupero crediti per conto dell’associazione”

Carcere anche per: Riccardo Brugia, Roberto Lacopo, Matteo Calvio, Fabio Gaudenzi, Raffaele Bracci, Cristiano Guarnera, Giuseppe Ietto, Agostino Gaglianone, Fabrizio Franco Testa, Carlo Pucci, Sandro Coltellacci, Nadia Cerrito, Giovanni Fiscon, Claudio Caldarelli, Carlo Mario Guarany, Emanuela Bugitti, Alessandra Garrone, Paolo Di Ninno, Pierina Chiaravalle, Giuseppe Mogliani, Giovanni Lacopo, Claudio Turella, Emilio Gammuto, Giovanni De Carlo.

Ai domiciliari sono finiti invece: Patrizia Caracuzzi, Emanuela Salvatori, Sergio Menichelli, Franco Cancelli, Marco Placidi, Raniero Lucci, Rossana Calistri, Mario Schina. Tra gli indagati figura anche Marco Iannilli, imputato in diversi procedimenti scaturiti dalle inchieste sugli appalti Enav.

Sotto inchiesta anche i consiglieri regionali Eugenio Patanè (Pd) e Luca Gramazio capogruppo (Pdl-Fi). Perquisiti gli uffici del presidente dell’Assemblea capitolina Mirko Coratti (Pd), indagato, che in serata si è dimesso.