HomeAttualitàAnzio- Dieci giorni di ronde nella città che dorme

Anzio- Dieci giorni di ronde nella città che dorme

Ritrovo a piazza Pia, poco prima delle ventidue. E’ da lì che ieri sera sono partire le ronde nel centro storico di Anzio. Gruppi da quattro persone presidiano la città, a rotazione per una decine di serate, dalle 22 alle 4 del mattino. E’ l’iniziativa messa in campo dai militanti di Fdi-An -“mobilitazione per la sicurezza”, preferiscono chiamarla – nata come forma di provocazione per ottenere dall’amministrazione misure di sicurezza a tutela dei residenti e dei commercianti. Un esperimento, quello di ieri sera, che andrà avanti fino a quando l’amministrazione non accoglierà le richieste dei militanti. Quattro, le richieste: riforma e armamento del corpo dei vigili urbani, videosorveglianza con centrale operativa h 24, mappa dei punti critici di Anzio e programma interventi, tavolo di coordinamento delle forze di pubblica sicurezza. Ieri il primo presidio. Ci si vede in piazza alle 21.45, Anzio è semideserta, sono aperti tre bar, vanno in giro quattro gatti. Pettorine e torce alla mano, alle 22.40 comincia il giro dei quattro, il primo passando. piazza Pia, via XX Settembre, piazza I Maggio, piazza della Pace, via G.Matteotti, via Gramsci, piazza Garibaldi. Mezz’ora fermi in piazza e si ricomincia, passando stavolta per via Aldobrandini e via Breschi. E così, avanti fino a notte inoltrata.

“Non vogliamo strumentalizzare nulla – spiega Romeo De Angelis, dirigente di Fdi-An – Chiediamo solo sicurezza. Il problema della sicurezza è legato a quello economico. Proprio ieri ho parlato con una ragazza che in lacrime mi diceva che non riesce a vendere la casa ad Anzio 2 per la presenza di una discarica sotto il palazzo”. “Non vogliamo fare gli sceriffi – dice il portavoce Francesco Novara – Non vogliamo sostituirci alle forze dell’ordine. Se vediamo qualcosa di sospetto siamo pronti ad allertare gli organi preposti al controllo. Le quattro cose che chiediamo sono realizzabili”.

Realizzabili o no, resta il fatto, al di là della provocazione, che i commercianti non si sentono tutelati. Durante il giro di ronda si affaccia il titolare di un bar e commenta: “Negli ultimi giorni è stata svaligiata una gioielleria, un negozio di abbigliamento, un ristorante. Io ho il terrore di chiudere il bar. Quando stacco alle sette e mezza, durante la settimana, vado a fare i miei giri e poi torno a controllare se è tutto a posto. Stiamo diventando paranoici”.

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Roberta Sciamanna
Roberta Sciamannahttps://inliberauscita.it
Giornalista Pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti dal 2004. Ha lavorato per "La Provincia", "Latina Oggi", "Il Granchio", "Reporter News"

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