Lo ha detto e lo ha fatto. Alla fine Luciano Dell’Aglio, cittadino residente ad Anzio, ha scritto al prefetto di Roma e al presidente dell’autorità nazionale anticorruzione Raffale Cantone per denunciare il comportamento del segretario comunale Pompeo Savarino. La battaglia di Dell’Aglio era nata qualche mese fa (http://www.inliberuscita.it/primapagina/41926/guerra-tasi-non-pago-se-il-comune-non-mi-manda-lavviso/) quando in una lettera al responsabile dell’ufficio Tributi Luigi D’Aprano aveva comunicato di non avere intenzione di pagare l’acconto Tasi fino a quando il Comune non gli avesse spedito l’avviso a casa. Un avviso di acconto che, essendo il cittadino regolarmente registrato al cassetto tributario, doveva essere on line, precompilato, a disposizione dell’utente. Avrebbe, per l’appunto, perché dell’avviso neanche l’ombra.
“Egregi Signori – scrive Dell’Aglio nella lettera inviata al prefetto – Proprio per il rispetto che ho del Vostro prezioso tempo, con grande umiltà vorrei chiedere alle SS.VV. di spendere soltanto il tempo di leggere la documentazione allegata e, se possibile, dare il Vostro parere ad un settantaquattrenne, che ritiene nel corso della sua vita di essere stato sempre ligio alle norme istituzionali e, per un caso fortuito, anche Vostro conterraneo. I due punti focali sono: a) E’ corretto che un Funzionario dello Stato, che tra l’altro ricopre anchela Responsabilità di Anticorruzione ed è autore del Regolamento del Codice Comportamentale, sia lui stesso il primo a non rispettare tale Regolamento? b) E’ normale e corretto che una intera Amministrazione Comunale ed i suoi Funzionari Pubblici con il loro anomalo comportamento si pongano nella condizione “borderline” quasi di istigare un Cittadino nella condizione estrema di diventare un evasore?A me basterebbe solo ricevere una qualsiasi risposta da parte Vostra, fosse anche quella di considerare esagerato o sbagliato il mio operato. Ma. se non altro, ricevere almeno una risposta. Voglio fare presente che, al momento attuale il mio atto “provocatorio” di dichiarare di non voler pagare, è rimasta solo una mera provocazione in difesa di tanti cittadini, la maggior parte anziani, non “alfabetizzati informaticamente” e lasciati soli al loro destino dalla prosopopeica forzatura di certi funzionari pubblici”.