Morto Massimo Rendina, addio al ‘comandante Max’

 Si è spento a Roma Massimo Rendina, partigiano e giornalista. Aveva 95 anni

  ROMA – Si è spento a Roma Massimo Rendina, partigiano e giornalista. Aveva 95 anni. Rendina, nome di battaglia ‘Max il giornalista’, era nato a Venezia e aveva iniziato la sua carriera lavorando a ‘Il resto del carlino’ di Bologna, dove aveva intrapreso gli studi universitari. Dopo l’8 settembre diventa capo di stato maggiore della I Divisione Garibaldi e partecipa alla liberazione di Torino. Diventa collaboratore dell”Unità’, poi lavora anche con Luigi barzini jr, occupandosi di cinema, e entra successivamente alla Rai. Dal 2011 era uno dei vicepresidenti dell’Anpi. “E’ venuto a mancare Massimo Rendina. Partigiano nella lotta di Liberazione, custode e testimone di memoria nel dopoguerra, grande amico. Ha rappresentato una voce libera per Roma e per l’Italia, e l’esempio di come ai nostri giorni sia ancora possibile mettere in pratica e trasmettere in modo alto e nobile i valori di quella grande pagina della nostra Storia che fu la Resistenza. Il nostro abbraccio ai familiari e all’Anpi. Nelle prossime ore comunicheremo le iniziative con cui la nostra città renderà omaggio a questo grande italiano. Ciao Comandante Max”. Così in una nota Paolo Masini, assessore alla Scuola con delega alla Memoria di Roma Capitale. “Questo è il fiore del partigiano morto per la libertà. Ciao Massimo Rendina che la tua vita sia di esempio per le nuove generazioni!” commenta così la morte del comandante Max, l’esponente di Sel Paolo Cento. “Uomo straordinario, simbolo di lotta per libertà contro nazifascismo Grazie Massimo!”. Lo scrive su twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Massimo Rendina Nato a Venezia il 4 gennaio 1920, giornalista, Presidente dell’ANPI di Roma. Abitava a Bologna e si era appena avviato alla professione di giornalista quando era stato chiamato alle armi. Tenente di Fanteria, al momento dell’armistizio era subito passato con la Resistenza al comando, in Piemonte, di una formazione autonoma alla cui guida, col nome di battaglia di “Max il giornalista”, aveva combattuto sino al luglio del 1944. Diventato capo di stato maggiore della I Divisione Garibaldi, aveva preso parte alla liberazione di Torino e nel capoluogo piemontese aveva ripreso la professione a l’Unità. Dal quotidiano del PCI, Massimo Rendina è poi passato alla RAI, come direttore del primo telegiornale. Docente di Storia della comunicazione, Rendina, che risiede a Roma, dove presiede la locale Associazione degli ex partigiani, è membro del Comitato scientifico dell’Istituto Luigi Sturzo per le ricerche storiche sulla Resistenza. Nel 1995 ha pubblicato per gli Editori Riuniti, con prefazione di rrigo Boldrini un agile e prezioso Dizionario della Resistenza italiana.  (cla pel)