Anzio- Emergenza rifugiati, l’assessore Cafà scrive al Prefetto

Criticità nella gestione dei servizi connessi all’accoglienza dei cittadini stranieri che richiedono protezione internazionale. E’ questo l’oggetto della lettera che l’assessore ai Servizi Sociali del comune di Anzio, Roberta Cafà, ha inviato al Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, chiedendo un incontro.  “La presente per sottoporre alla Vostra attenzione le criticità registrate sul territorio alla luce delle disposizioni attivate dall’Ufficio Territoriale di Governo riguardanti l’emergenza in oggetto – si legge nella lettera – Pur condividendo la contingenza di trovare una efficace ed equilibrata distribuzione degli ospiti sul territorio di Vostra competenza, si matura la consapevolezza che tali provvedimenti siano stati presi sulla base di un’offerta alloggiativa di tipo privatistica1 e non tenendo conto delle reali emergenze territoriali delle quali l’Ente Locale competente registra il relativo termometro. Numerosi sono, difatti, gli aspetti non considerati a monte, dei quali si illustra una minima parte in elenco e per i quali urge un tavolo di concertazione al fine di garantire ai cittadini, regolari contribuenti, una serena e tutelata esistenza. In primis l’esigenza di assicurare il giusto ordine pubblico nel rispetto delle risorse in essere, sempre più contratte (scarsità di uomini e mezzi di sicurezza) in un territorio avente 60.000 abitanti in periodo invernale e tendente a triplicarsi in periodo estivo in contrapposizione a infrastrutture e servizi inadeguati. Per continuare, l’inadeguatezza del sistema sanitario locale ed una reale difficoltà non in grado di rispondere alle istanze di assistenza e di pronto intervento medico, l’assenza di Centri di accoglienza nonostante la presenza di stranieri (oltre 6.000), la composizione multietnica della popolazione con le relative difficoltà di integrazione linguistiche, culturali e religiose ed un tessuto sociale complesso con grande disagio abitativo ed emergenza occupazionale”. Preoccupazioni, da parte dell’assessore, anche per quanto riguarda l’abitabilità degli stabili prescelti, “chiaramente inadeguati al numero degli ospiti e certamente non compatibili in un ottica di civile abitazione nel rispetto dei residenti delle zone limitrofe e della destinazione d’uso degli stessi. Altro aspetto da sottolineare la completa assenza, nell’area interessata, di collegamenti pubblici per consentire ospiti il raggiungimento di punti di interesse, i servizi minimi ed i luoghi di approvvigionamento del territorio. In aggiunta a quanto sopra l’Amministrazione Comunale non può ignorare il malcontento dei residenti che manifestano intenzioni di protesta, degenerando in azioni difficili da contenere, soprattutto nella ragione. Alla luce di quanto sopra, in qualità di Assessore alle Politiche Sociali, chiedo di definire quanto prima un incontro al fine di fornire le giuste risposte ai cittadini sui quali grava la disposizione in oggetto, a scapito di una serena convivenza. Nella certezza che tale nota sia accolta e valutata nel minor tempo possibile, con l’occasione porgo cordiali saluti”.