Tragedia migranti. Papa Francesco: sono morti uomini e donne come noi

Papa bergoglio: “Fratelli nostri che cercano una vita migliore. Affamati, perseguitati, feriti, sfruttati. Vittime di guerre. Cercano una vita migliore. Cercavano la felicità”. Ma gli sciacalli di casa nostra pensano a trarne un vantaggio elettorale

“Esprimo il mio più sentito dolore dinanzi a tali tragedie. Rivolgo un accorato appello affinché la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza, onde evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi”. Lo ha detto Papa Francesco in un “accorato appello” durante l’Angelus domenicale dopo che, ha ricordato, “un barcone carico di migranti si è capovolto la scorsa notte”, ” e si teme vi siano centinaia di vittime. Sono uomini e donne come noi. Fratelli nostri che cercano una vita migliore. Affamati, perseguitati, feriti, sfruttati. Vittime di guerre. Cercano una vita migliore. Cercavano la felicità”. Bergoglio ha poi invitato i fedeli a una preghiera in silenzio per coloro che nella notte hanno perso la vita nel naufragio“.

Un barcone carico di migranti si è capovolto nella notte nel canale di Sicilia: a bordo dell’imbarcazione, circa 700 persone, delle quali sono state recuperate solo una ventina di superstiti. Una ennesima strage,  “una delle più grandi tragedie avvenute nel mar Mediterraneo” , ha detto Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, ai microfoni RaiNews24. La guardia costiera sta coordinando l’operazione di salvataggio con decine di mezzi ed è intervenuta, anche i pescerecci di Mazara del Vallo, con grande generosità,  collaborano al recupero dei corpi. Il peschereccio si è capovolto in acque internazionali. “E’ incredibile -ha aggiunto Sami- l’efferatezza dei trafficanti che hanno riempito la barca fino all’inverosimile”. L’incidente è accaduto intorno a mezzanotte quando il barcone era appena uscito dalle acque libiche e si trovava ancora a circa 120 miglia nautiche a sud di Lampedusa. Secondo Times of Malta, i superstiti tratti in salvo sono 28 e molti cadaveri sono stati già recuperati. Quando muoiono 700 persone in mare la propaganda e il cinismo di alcuni politicanti, dovrebbe cedere il passo al buon senso e a sentimenti di umanità. Ed invece sentiamo parlare di soluzioni disumane come “lasciarli a largo al loro destino” o impraticabili come i blocchi navali. E’ raccapricciante il cinismo di chi, per qualche voto, specula sulla tragedia di esseri umani, perseguitati da vivi e insultati da morti. Oggi è il tempo della responsabilità per il nostro Paese, ma soprattuto per l’Unione Europea e la comunità internazionale che fin’ora, davanti a questa tragedia epocale, si è girata dall’altra parte. Sono morti che devono pesare sulle coscienze di tutti.