Dopo lo sciopero di tutto il comparto scolastico, organizzato per il 5 maggio dai sindacati, i genitori dell’Istituto Comprensivo III di Anzio, plesso Collodi, hanno rinnovato la protesta a Lavinio. I sindacati avevano indetto tale sciopero in occasione della prove Invalsi, ma come risposta, l’istituto Invalsi ha emanato una nota, con la quale spostava le prove al giorno successivo dello sciopero. Il gesto non è stato gradito da gruppi di genitori di Lavinio, che hanno preso l’iniziativa di non mandare i propri figli a scuola. Nell’arco di poche ore, con whatsapp, sms, telefonate, contatti facebook e con la preoccupazione del futuro scolastico dei propri figli, molte famiglie si sono trovate concordi nel boicottare il quiz. “La protesta è risultata compatta, decisa e significativa – spiegano – La presenza nelle aule, di alunni da testare si è ridotta ai minimi termini e in alcune classi è risultata completamente nulla. “Questo evento rappresenta la chiara misura della disapprovazione di massa delle famiglie di Lavinio, verso un “progetto scuola” insensibile ai reali bisogni del territorio. La Buona Scuola di Renzi non rappresenta la vera scuola. In molti non ammettono la somministrazione di prove standardizzate uguali per tutti e tutte, quando nella pratica quotidiana dell’insegnamento si è a contatto con bambini o bambine reali e con profonde diversità. Per gli Invalsi i reali bisogni dei bambini sono invisibili, perchè esistono competenze ed abilità che questi quiz non possono valutare proprio per la loro natura rigida. Per non parlare, inoltre, dei milioni di euro elargiti all’Invalsi!!! Tutte risorse sottratte alla scuola statale e perciò anche al Collodi. E allora i genitori di Lavinio, che sono anche contribuenti, dicono…Basta!”