Balneabilità, è polemica dopo i dati diffusi dall’Arpa

“E’ veramente assurdo che l’Agenzia regionale per la promozione ambientale, l’Arpa, divulghi una mappa sul mare pulito rendendo balneabili – di colore verde – le aree accanto alle foci dei fossi del territorio. Mentre poi, sulla mappa, risultano aree non idonee – di colore rosso – che invece dovrebbero stare proprio a segnalare le foci degli stessi fossi”. Lo segnala in una nota il sindaco di Ardea Luca Di Fiori, commentando la notizia divulgata dai giornalisti del mensile “Dossier Informare” di mappe che, dice il giornale “non corrispondono alle tabelle dei campioni”. “Le fasce rosse, indicanti la non idoneità alla balneazione – è scritto su Dossier Informare uscito il 22 maggio – per motivi di inquinamento oppure per la presenza di porti o strutture militari, non sono dove dovrebbero essere. Insomma, le mappe sono sbagliate. Ce ne siamo accorti in maniera lampante per quanto riguarda Ardea, dove le foci dei corsi d’acqua, tutte interdette alla balneazione, non hanno il relativo riquadro segnato in rosso”. “Questa ‘superficialità’ da parte di Arpa è inspiegabile, visto il prezioso lavoro che fanno ogni giorno per la tutela del territorio – ha detto il sindaco Di Fiori – Se da una parte può essere una ‘svista’, dall’altro l’errore di comunicazione è gravissimo. Ciò, perché ovviamente crea un allarme ingiustificato. Convocherò Arpa Lazio per chiedere spiegazioni. Allo stesso tempo, però, la Regione ha ancora un debito con i cittadini di Ardea e che necessariamente deve saldare. Il depuratore di via Bergamo è perfettamente funzionante e ha allacciate tra le 80 e le 90 mila utenze. Noi abbiamo fatto il nostro. Abbiamo fatto un accordo con la Regione per un impianto – il depuratore dei Castelli Romani – che è nato a Montagnano. E’ un’opera da 23 milioni di euro che ancora non parte perché manca il collaudo. Qualcuno dice inoltre che mancano altri 2 milioni e mezzo per completarlo. In cambio la Regione ci ha promesso 11 milioni di euro che andrebbero a migliorare – e non poco – il territorio sotto il punto di vista dei servizi primari. E’ da tempo che se ne parla e faccio la spola tra la Regione e i Castelli. Il silenzio della Regione e dell’assessore Fabio Refrigeri è assordante: l’ultimo incontro a cui ha partecipato risale a maggio 2014. Ma quando avremo la risposta definitiva? Nel frattempo, gradiremmo che l’Arpa Lazio non facesse errori come questi: ne paghiamo tutti, anche loro, a livello di immagine”.