Profughi in hotel, il Comitato chiede al Prefetto la revoca

Il legale del Comitato di quartiere Lido delle Sirene ha rivolto invito al Prefetto di Roma affinché operi la immediata revoca del provvedimento di affidamento dei migranti alla struttura Hotel Succi ed ingiunzione alle autorità competenti all’ottemperanza dell’ordinanza n. 65 del 9/06/2014. Avevano annunciato battaglia, vista la permanenza di carenza dei requisiti igienico sanitari dell’Hotel Succi e “appreso dal Comune di Anzio di comunicazione inviata a tutte le autorità competenti con la quale il Dirigente Responsabile del settore Ambiente di detto Comune ribadiva sussistere la insufficienza dei requisiti igienico sanitari in tale struttura”. Il Comitato ha ribadito che l’avviso pubblico di gara prescrive che il soggetto partecipante deve essere in “possesso di certificazione urbanistica e sanitaria per i locali / strutture che saranno utilizzati per i servizi oggetto di gara” e tale condizione è pacifico che non sussista in capo all’Hotel Succi di cui in parola in quanto carente sotto il profilo igienico sanitario e l’affidamento dei migranti a detta struttura costituisce una manifesta violazione di legge a danno dei migranti, del territorio con illegittimo vantaggio patrimoniale dei gestori dell’hotel”. “Ulteriormente – ha sottolineato il Comitato – l’affidamento a tale struttura costituisce condotta discriminatoria nei confronti dei migranti medesimi i quali sono stati collocati in una struttura che non potrebbe ospitare alcun cliente italiano mentre viene utilizzata per far soggiornare detti migranti”. In sostanza la richiesta del legale del Comitato Lido delle Sirene – rivolta in aggiunta al Sindaco, al dirigente responsabile ed alle forze dell’ordine, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze – è di dare immediata esecuzione all’ordinanza di chiusura curando che chiunque sia ospitato all’interno di detta struttura sia fatto fuoriuscire apponendo sulla struttura la segnaletica prevista che palesi lo status di chiusura della struttura. Eventuali comportamenti omissivi dei soggetti cui è rivolta l’ingiunzione li renderanno penalmente responsabili.