C’è una cooperativa da “salvare” e ci sono 150.000 euro da trovare. Chi può pensarci? Salvatore Buzzi, l’uomo che dalle indagini di “Mafia Capitale” emerge come uno dei punti di riferimento per il mondo cooperativo che lucra sul business degli immigrati.
In questa seconda ondata di arresti, però, spunta anche la vicenda di appartamenti da utilizzare e così in cambio del “salvataggio” andrebbero opzionate 14 unità immobiliari. L’affare si svolge all’ombra del dirigente regionale Guido Magrini, arrestato ieri, il quale dovrebbe garantire l’assegnazione del lavoro e consentirebbe a Buzzi di rientrare. Nell’ordinanza di custodia cautelare mentre si parla di questa vicenda è proprio Salvatore Buzzi, dialogando con Sandro Coltellacci, altro personaggio coinvolto nella vicenda, a dire: “Va bene, ne ho buttati 150 ad Anzio, ne butto 150 pure qua…”
A cosa si riferisse rispetto ai 150 ad Anzio non è dato sapere, almeno al momento. Nella stessa ordinanza, poi, si fa riferimento all’episodio già emerso con i primi arresti riferito a Gianni Fiscon, in predicato di divenire direttore generale all’Ama di Roma secondo Luca Gramazio, arrestato ieri. Il consigliere regionale ricorda al suo interlocutore, riferendosi allo stesso Fiscon: “Che però noi non controlliamo più” e che rischiava di essere indagato per omicidio colposo per la morte della sua affittuaria nell’esplosione dell’abitazione di Anzio.