Quasi 30mila persone svanite nel nulla e ancora da rintracciare: in 40 anni, dal 1 gennaio 1974 al 31 dicembre dello scorso anno, sono state 149.036 le denunce di scomparsa presentate e sono 29.234 coloro che mancano ancora all’appello, la metà dei quali minorenni. E’ quanto emerge dalla 12° Relazione del Commissario straordinario del governo per le persone scomparse, prefetto Vittorio Piscitelli, realizzata con i dati della Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza.
Al 31 dicembre del 2014, le persone scomparse ancora da rintracciare erano 29 in più rispetto al 31 dicembre 2013 (29.205). Tuttavia, va sottolineato un miglioramento rispetto al confronto tra 2012 e 2013, quando la crescita del numero di persone da rintracciare fu di 2.404 individui. “Il dato rimane comunque allarmante”, dice all’Adnkronos Piscitelli. “Dal 2012 al 2014 passiamo da 120.791 a 149.036 denunce: ogni anno 10-15mila persone scompaiono. Il dato nuovo è che le persone scomparse nel secondo semestre del 2014 sono inferiori a quelle riportate a casa: a fronte di 8.271 denunce, sono state ritrovate 8.800 persone. Lo stesso vale per i dati, seppure parziali e ancora non definitivi, del primo semestre 2015”.
Le denunce di scomparsa al 31 dicembre 2013 erano 133.989, mentre al 31 dicembre 2014 sono state 149.036.Nonostante la crescita delle denunce – spiega la relazione del Viminale – i dati sottolineano l’efficacia delle ricerche: le persone scomparse poi rintracciate al 31 dicembre del 2014 sono state 119.802, quindi più dei due terzi. “La spiegazione di questo dato per la prima volta positivo è da ricondurre alla Legge 203, che affida ai prefetti il coordinamento delle ricerche delle persone scomparse in ogni provincia”, spiega Piscitelli. “La legge è del 2012 ma è andata a regime solo l’anno scorso, e ha permesso la creazione di piani provinciali fatti su misura per ogni territorio che, insieme all’aiuto delle associazioni e del volontariato, hanno portato ai risultati positivi”.
Se al dato totale si aggiungono gli italiani all’estero e gli stranieri che si trovano all’estero ma di cui è stata denunciata la scomparsa in Italia, le segnalazioni sono passate da 69.670 fino all’anno 2006 a 156.069 alla data del 31 dicembre 2014.Oltre 80.000 casi in più in soli sette anni. Tuttavia, si legge nella relazione, se si considera che le persone rintracciate alla stessa data sono state 123.094, si può affermare che questo risultato è ascrivibile senz’altro al cambiamento di passo – sottolinea la relazione – che, come si è detto sinora, il sistema nazionale di ricerca nel suo insieme ha registrato.
I nuovi strumenti normativi – continua il documento – hanno permesso il ritrovamento di oltre l’80% degli scomparsi negli ultimi due anni. Infatti, a fronte di 15.047 scomparsi in più nel solo anno 2014 ne sono stati rintracciati 15.018, con uno scarto pari, per la prima volta, a sole 29 persone ancora da rintracciare. Il trend positivo è confermato – spiega la relazione – dal dato registrato al 31 gennaio 2015, perché risultano essere state rintracciate 861 persone in più rispetto al dicembre dello scorso anno, a dimostrazione che – continua il testo – se pure in crescita, il fenomeno è ormai gestito sia a livello territoriale che nazionale.
Non si sono registrate, rispetto al passato, novità sostanziali per quanto riguarda le categorie di scomparsa e le motivazioni. “Va sottolineato – spiega Piscitelli – che la nuova legge prevede l’obbligo di inserire le motivazioni nelle denunce di scomparsa, che prima non erano richieste, e della revoca di denuncia in caso di ritrovamento. Queste novità hanno ripulito un po’ il dato, che tuttavia necessita ancora di miglioramento in quanto è difficile eliminare dal conteggio quei soggetti che per età o altri motivi potrebbero essere deceduti in questi anni”.
La motivazione con maggior numero di scomparsi è quella per allontanamento dagli istituti e comunità, seguita dagli allontanamenti volontari, dalle scomparse dovute a disturbi psicologici, a quelle riguardanti le sottrazioni di minori da parte di uno dei coniugi o da un familiare e, infine, da quelle legate alla commissione di altri specifici reati. Per quanto riguarda le persone maggiorenni, se non si considerano “le motivazioni non determinate” (10.661), la casistica più ricorrente è quella degli allontanamenti volontari dei cittadini italiani. Desta particolare allarme la categoria delle persone anziane: gli ultra sessantacinquenni scomparsi alla data del 31 dicembre 2014 sono 1.304. Molto spesso, si tratta di malati di Alzheimer o di adulti affetti da malattie neurologiche. “Su questo – spiega il Commissario di governo – stiamo stipulandoun protocollo con il ministero della Salute e del Welfare per i malati di Alzheimer, che potrebbe prevedere l’utilizzo di un geolocalizzatore per rintracciarli in caso di scomparsa”.
“All’estero la situazione è anche peggiore. L’Europa è un continente dove si scompare molto facilmente e questo non è un bel messaggio. A Bruxelles -rileva Piscitelli- abbiamo lanciato l’allarme per sensibilizzare sulla situazione e istituire un’autorità europea che coordinasse tutte le attività da questo punto di vista. Auspichiamo che ci sia armonizzazione e presa di coscienza”.
Per quanto riguarda, invece, i minori italiani e stranieri scomparsi dal 1974 al 31 dicembre 2014, l’allontanamento dagli istituti/comunità di affido risulta essere la motivazione più frequente per numero di casi registrati(6.141, di cui 452 italiani e 5.689 stranieri). La fascia d’età maggiormente interessata è sempre quella compresa tra i 15 ed i 17 anni. Seguono gli allontanamenti volontari dei minori, che sono 3.690, di cui 389 italiani e 3.301 stranieri; le sottrazioni di minore da parte del coniuge o di un congiunto (330); le vittime di reato (14) e, infine, le scomparse di minori per i quali si è potuto accertare un disturbo psicologico. Sono 4, di cui una riguardante un italiano.
Resta sempre da considerare l’alto numero di scomparse di minori la cui motivazione non era stata inserita nelle denunce precedenti il 2007 (4.938) e le scomparse di minori, principalmente stranieri, che dichiarano false generalità e che, quindi, sono presenti nel sistema informativo interforze più volte con nomi diversi. Sono, ad ogni modo, 1.831 in più i minori scomparsi ancora da rintracciare alla data del 31 dicembre 2014 rispetto al 31 dicembre 2013.
“I minori sono la nostra sfida più grande. Il dato evidenzia un problema nel problema, in quanto i minori non rintracciati sono più della metà del dato totale”, continua Piscitelli. “Soprattutto i minori stranieri non accompagnati scappano dai centri di accoglienza e diventano invisibili. Si tratta di un allarme mondiale”.