Riceviamo e pubblichiamo
«All’ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora: chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta: tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio passann’ tutti p’o stesso pertuso:chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll à”.
N.B.: da usare in occasione di visite a bordo delle Alte Autorità del Regno. »
Forse è un falso storico o forse è una regola tratta dal manuale della gloriosa Marineria Salernitana ma certamente è un postulato che sintetizza il valore che hanno le cose che non hanno valore; le cose che servono solo per far credere a chi guarda che si sta facendo qualcosa quando non si fa niente. Il fumo negli occhi che non permettere di vedere quello che sta succedendo o, meglio, che non succede. Un ottimo esempio esplicativo di questo concetto lo troviamo a Lavinio dove un Consorzio, che non dovrebbe più esistere da circa un ventennio, festeggia l’arrivo dei vacanzieri romani sconvolgendo la segnaletica stradale senza che nessuno glielo abbia chiesto e, indispettendo molti cittadini che abitano nella zona a traffico sconvolto. Certamente creando un inutile disagio a coloro che si sono rivolti al Comitato per Lavinio per chiederne la il motivo e la logica. Non siamo stati capaci di dare spiegazioni intelligenti; ma affascinati dalla storiella dei marinai partenopei abbiamo concluso che il Consorzio di Lavinio, di cui non si sono visti molti progetti di manutenzione ordinaria o straordinaria delle strade che lo stesso ritiene siano consortili, si sia messo a “fare ammuina” per dare il segno della propria esistenza in vita. Un’attività a buon mercato che costa qualche segnale stradale, qualche barattolo di tinta bianca e brevi interventi di mano d’opera ma che può solo servire ad infastidire coloro che abitudinariamente facevano un percorso per andare nella propria abitazione e ora debbono cambiarlo perché ragioni sconosciute hanno ispirato il direttore tecnico del Consorzio di Lavinio. Molte strade di Lavinio sono in condizioni penose, le fognature per le acque meteoriche sono al collasso, le cunette sono un vago ricordo di quello che dovrebbero essere, la gente di Lavinio contesta duramente ed apertamente la stessa esistenza del Consorzio e, per tutta risposta, l’ente cambia i sensi di marcia, inventa nuovi diritti di precedenza e sancisce nuovi divieti alla circolazione stradale. Una situazione penosa che si protrarre per la staticità delle norme legislative e di uno statuto consortile che impedisce, di fatto, la possibilità di cambiare le cose. Il tutto con la complicità dell’Amministrazione Comunale di Anzio che ha fatto del Consorzio di Lavinio il capro espiatorio della propria assenza sul territorio del Quartiere. Un‘Amministrazione che continua a contribuire per tenere in vita un ente privato che impiega una buona parte dei soldi dei consorziati per finanziare la propria sopravvivenza, destinando al territorio le briciole per sconvolgere la segnaletica stradale. Un dibattito animato sul Consorzio e sulla sua stessa esistenza è in atto nell’ambito del Comitato per Lavinio al fine di definire una linea condivisa da tenere per cercare di modificare una situazione diventata intollerabile.
Comitato per Lavinio