di Roberta Sciamanna
A proposito del “capolavoro” lasciato dall’ex amministrazione ai cittadini di Nettuno – con una buca a piazzale Berlinguer dove dovrebbe essere realizzato un parcheggio multilivello che lì sembra destinata a giacere (http://www.inliberuscita.it/politica/44117/nettuno-al-vaglio-la-modifica-della-convenzione-con-la-parkroi-citta-in-protesta/) – c’è un’interessante sentenza del Consiglio di Stato che fa riflettere. E’ quella relativa alla proposta di project financing ai sensi dell’art. 37 bis della L. 109/1994 per la realizzazione e la gestione di un parcheggio interrato, che dovrebbe spingere le amministrazioni locali ad utilizzare con la massima attenzione questo strumento: una volta avviata la procedura infatti, è difficile uscirne fuori e si rischia di finire in una gabbia. Secondo il Consiglio di Stato “…una volta che da parte dei promotori è stata data esecuzione, a suo tempo, alla nota dell’Amministrazione …, trasmettendo a questa la sostanza della documentazione loro richiesta, vi è l’obbligo del Comune della prosecuzione ulteriore del relativo procedimento. Il Comune, a seguito del reinserimento dell’opera nel programma triennale delle opere pubbliche 2009-2011 – si legge nella sentenza relativa al caso di un altro comune interessato dallo stesso problema di quello che c’è a Nettuno – avrebbe dovuto dare seguito alla ulteriore istanza propulsiva con la quale il medesimo interesse era stato ribadito” . Chissà cosa ne pensano i nostri ex amministratori, che in campagna elettorale hanno incantato la città con la promessa di un maxi parcheggio destinato, ad oggi, a restare un cantiere a cielo aperto in pieno centro. E chissà quando la vicenda finalmente si sbloccherà. Il commissariamento non ha portato certo ad accelerare i tempi per uscire da una situazione sempre più impantanata. La città continua ad attendere risposte. Delle mirabolanti promesse legate ad un project financing, allo stato attuale, resta solo una grossa buca.
