Caos per in Buoni Pasto non più cumulabili, normativa non chiara

Niente più spesa al supermercato con i buoni pasto. Gli effetti della detassazione dei ticket elettronici: impossibile accumularli

Da luglio, per effetto dell’ultima Legge Stabilità, è cambiato il regime fiscale applicato ai buoni. Il valore esentasse di quelli elettronici è passato da 5,29 a 7 euro, mentre per quelli cartacei il tetto di esenzione è rimasto fermo a quota 5,29 euro. Un incentivo che spingerà sempre più aziende verso il digitale.

In teoria, infatti, si può utilizzare un solo ticket al giorno. Regola disattesa spesso e volentieri, e d’altronde fin qui i controlli sono stati parecchio complicati. I ticket digitali, invece, saranno completamente tracciabili: impossibile sgarrare. E quindi? Toccherà dire addio ai buoni accumulati in settimana e sfoderati tutti insieme durante la spesa del week end.

 Associazioni consumatori in allarme

«Si tratta di una violazione grave della libertà dei cittadini», attacca il presidente del Codacons Carlo Rienzi. «Ad esempio – ragiona – se si decide di non pranzare o di portare il pranzo da casa, non è in alcun modo pensabile costringere il lavoratore ad utilizzare il ticket di quel giorno solo per il pasto o per la mensa. Una volta acquisito, il diritto all’utilizzo di quel buono pasto deve valere sempre e ovunque, anche in modo cumulativo».

Non è così, è infatti Altroconsumo spiega che «i buoni elettronici hanno gli stessi limiti di quelli cartacei». Semmai gli svantaggi del digitale sono altri, sosteiene l’Adiconsum: i consumatori, almeno all’inizio, potrebbero scontrarsi con l’inadeguatezza ad accettarli da parte di piccoli esercenti.

L’opposizione di Sel

“Quando furono introdotti incentivi fiscali ai buoni pasto elettronici e ne fu innalzato l’importo massimo a 7 euro, proponemmo tre correttivi -Spiega Giovanni Paglia, capogruppo di Sel in commissione Finanze alla Camera- Il primo era eliminare l’obbligo ipocrita di non cumulabilita’ dei buoni, permettendo ai lavoratori di spenderli anche in un’unica soluzione.  Tutti sanno infatti che la maggior parte vengono spesi al supermercato, ed e’ giusto che sia possibile farlo. Il secondo obbligare i POS appositi a ricevere tutte le card elettroniche e non solo quelle di una o dell’altra compagnia, per rendere reale la concorrenza fra le società emettitrici. Il terzo imporre un limite massimo del 3% alle commissioni applicate agli esercenti, perche’ e’ troppo facile prendere contratti con ribassi mostruosi e poi scaricarli su bar e ristoranti, ovviamente con il ricatto.- e conclude il Deputato di Sel- Tutte proposte rigettate, ma oggi i nodi vengono al pettine, con grave danno per molti lavoratori, che rischiano di ritrovarsi di fatto privati di un pezzo di salario”.