di Roberta Sciamanna
Il ruolo di vampira sembrava fatto su misura, lei che ha sempre scelto la notte per vivere… Silvia Morville, l’artista di Nettuno nel cast del Circo degli Orrori, è una delle protagoniste principali dello show che colleziona record d’incassi nei botteghini di tutta Italia. A Nettuno lo spettacolo prodotto dalla “Zoppis Press Production” batte ogni aspettativa ed invece di levare le tende il 30 agosto – era sbarcato a piazzale Kennedy il 20 – proseguirà fino al 6 settembre. Il successo è stato tale da posticipare la permanenza per un’altra settimana. Del cast fanno parte artisti selezionati da tutto il mondo, brasiliani, rumeni. Una squadra multietnica, dove brilla un’artista di casa, nata proprio nel comune in cui il Circo sta spopolando in questi giorni di fine estate.
Silvia, parlaci di te, quanti anni hai, dove sei nata, cosa facevi nella vita prima del Circo degli Orrori
“Sono nata a Nettuno ma vivo ad Anzio. Ho 42 anni, faccio la ballerina da quando ho 18 anni. La mia passione più grande è la danza. Ho studiato nella scuola di Derna Leoni ad Anzio ma ho fatto tante esperienze nel mondo della danza”.
Quando sei stata scelta per lo spettacolo?
“E’ successo un anno fa, un mio collega che lavora nel mondo dello spettacolo era stato contattato dalla produzione, gli chiesero se conosceva qualcuno che avesse le caratteristiche del personaggio di Fedra la vampira. Così ha pensato a me, mi ha accompagnato ai provini a Roma ed è andata bene, sono stata scelta e sono stata catapultata in un mondo completamente diverso dal mio”.
Cosa rappresenta il tuo personaggio? Chi è Fedra?
“Fedra è una vampira cattiva che arriva nel cimitero dell’800, dove è ambientato lo spettacolo, in cerca di anime dannate da sottoporre ai miei giochi. Il mio personaggio in realtà è una figura tragicomica, deve far paura ma deve essere anche sarcastica, deve far ridere. Nello show devo utilizzare un linguaggio abbastanza forte, è la parte che lo vuole. In tutto lo spettacolo si cerca di sdrammatizzare i momenti in cui la tensione sale al massimo. Per questo scelgo tra il pubblico qualcuno che stia al gioco e si sottoponga ai miei desideri. La mia, assieme a quella di Lucifero, è una parte molto parlata, di interazione costante con il pubblico”.
Come scegliete le “cavie”?
“Nel preshow, che è la parte in cui si gira tra il pubblico per vedere come le persone reagiscono alla presenza dei personaggi e al regno dell’incubo, studiamo le persone e ci rendiamo conto di quelle che potrebbero salire sul palco stando al gioco. Ci prepariamo 3, 4 opzioni, e durante lo spettacolo si improvvisa. Loro non sanno niente. Non c’è nulla di preparato”.
Quando è partito lo spettacolo? Com’è la vita di chi lavora in un circo?
“Il tour in Italia è iniziato un anno fa, siamo partiti dal nord, abbiamo fatto le principali città, Firenze, Parma, Bologna, Pisa, poi ci siamo spostati al centro, a Civitavecchia, a Ostia, a Capannelle a Roma, fino ad arrivare a Nettuno, la mia città. E una vita itinerante, quella di chi lavora in un circo. Una vita a sé, molto particolare, ma bella. Mi piace questa esperienza, io sono abituata ad andare in giro, ho una compagnia e viaggiavo spesso prima di entrare a lavorare nel circo. Qui si vive nei track, è uno stile di vita. La mattina siamo relativamente liberi, il pomeriggio invece tra prove, trucco ed altro si lavora molte ore.
Ti mancano Anzio e Nettuno. Hai famiglia qui?
“Mi mancano tanto. Ho un fidanzato e un bambino di 8 anni. Appena posso lo porto con me, altrimenti sono io che torno da lui”.
Ti aspettavi questa risposta dal pubblico nettunese? Lo spettacolo è stato prorogato…
“Mi aspettavo che andasse bene ma non al punto da registrare il sold out ogni sera, anche perché Nettuno rispetto alle grandi città che abbiamo girato è un piccolo centro. Invece la risposta è stata strepitosa. Il tendone conta 1500 posti, siamo al completo tutte le sere”.
Che effetto fa esibirsi nella tua città?
“E’ un’emozione. La cosa buffa mi succede soprattutto nel preshow, dove interpreto la parte della vedova che va in giro con in mano la testa del marito. In quel momento molte delle persone che conosco mi salutano, mi parlano, mi gridano Ciao Silvia, ma io non posso rispondere, devo fare finta di nulla e continuare imperterrita. Appena torno nel camerino mando a tutti dei messaggi sul telefono scusandomi per non avergli risposto…”
Nel resto d’Italia invece come siete stati accolti?
“Un successo dovunque siamo stati. Il pubblico ci accoglie con un calore immenso”
Ti riconosci nel ruolo della vampira?
“E’ il mio. Io sono sempre stata un’amante della vita notturna. Vivo molto più di notte che di giorno. Dormo pochissimo”.
Progetti per il futuro?
“Vivo alla giornata, non ho mai fatto programmi a lungo termine in vita mia, mi piace prendere quello che viene. La mia passione resta la danza. Ma si vedrà”