“Gli abitanti di Anzio hanno trascorso l’estate degli ultimi anni vivendo fra i rifiuti. Sacchi piccoli e grandi, chiusi o sparsi sul terreno hanno fatto da contorno a materassi e suppellettili varie in tutte le strade del Comune. Un fenomeno che generalmente inizia ad aprile e finisce verso metà settembre, quando gli ultimi vacanzieri abbandonano il nostro territorio. E’ allora che, con bonifiche successive, vengono rimossi i cumuli dalle strade e piano piano si torna ad una normalità precaria. E’ come se il sistema messo in atto dal Comune di Anzio per la raccolta dei rifiuti sia tarato per una paesino dell’entroterra non soggetto a variazioni demografiche stagionali. Sembra che il sistema debba servire un nucleo urbano abitato dal 25 percento della propria capacità abitativa. Allora sono i villeggianti che, insieme a qualche modesto beneficio economico, portano rifiuti e sporcizia? Certamente i vacanzieri sporcaccioni danno il proprio significativo contributo all’indecente condizione estiva ma il grosso dei rifiuti abbandonati nelle strade appartiene ai residenti; a quelle persone che vivono in Anzio tutto l’anno. Passato il periodo estivo il problema è molto meno evidente solo perché la massa totale dei rifiuti è intorno al 15-20% di quella delle punte massime e la produzione di rifiuti da giardino, che costituiscono la massa più evidente di quelli abbandonati nelle strade, è quasi inesistente in autunno-inverno. Telecamere, ispettori ecologici, ordinanze disattese sono solo tentativi evidenti frutto di un’incapacità a risolvere un problema che potrebbe essere risolto, in buona parte, attraverso controlli sistematici; controlli che potrebbero anche essere utili a verificare, ai fini della sicurezza, tante sospette situazioni abitative che tutti sanno che esistono e che nessuno si prende la briga di verificare. Durante la passata estate alcuni del Comitato per Lavinio hanno seguito da vicino la situazione cercando di verificare indicazioni e sospetti; hanno fatto un gran rumore, sulla stampa, per telefono ed anche con ripetuti contatti personali, per cercare di ottenere qualche miglioramento ed hanno accertato, in molteplici casi, che coloro che abbandonano i rifiuti in strada (ed in pieno giorno senza il minimo ritegno) sono in gran parte persone che non versano la rata annuale della TARI, che in buona parte sono affittuari e che molti di loro sono stranieri. Sono certo che se il Comune di Anzio facesse pagare a tutti i cittadini quanto dovuto per il servizio, il 60% del problema sarebbe risolto. Poi ci sarebbe bisogno di qualche adattamento delle modalità del servizio stesso, per esempio, con la raccolta sistematica dei residui verdi e con qualche altro accorgimento operativo ed un aumento dei controlli con il coinvolgimento dei cittadini. Non si sa quanti siano esattamente gli inadempienti ma, dalla quantità di residui di bilancio attivi esigibili e non esigibili, la percentuale dei furbi è notevolmente salita negli ultimi anni e potrebbe aggirarsi attualmente intorno al 35%. Oltre all’elenco degli abitanti già destinatari di cartelle TARI inevase, gli strumenti informatici di cui dispone l’Amministrazione Comunale dovrebbero permettere di incrociare i dati di tutti i proprietari di unità immobiliari ( che certamente il Comune possiede) e l’elenco di coloro a cui le cartelle TARI vengono già inviate per individuare abitanti a cui non viene nemmeno inviata la cartella di pagamento. Il resto è un problema di controlli e di azioni coercitive. Controlli effettuati dal Comune, per verificare le situazioni specifiche ed azioni coercitive poste in atto dal Comune o, se questo è incapace, da Equitalia o da altro istituto che sa fare il lavoro di recupero dei crediti. Dietro ogni utenza può esistere un affittuario, che paga un affitto (qualche volta in nero) e, sempre, un proprietario che possiede un immobile; per cui i casi di incapacità di contribuire dovrebbero essere contenuti nell’ambito fisiologico di 5-7% del totale. Tranne i casi di totale indigenza, a cui si dovrebbero applicare dilazioni di pagamento e facilitazioni, tutti gli altri cittadini proprietari o affittuari di immobili devono contribuire a finanziare il servizio di raccolta dei rifiuti. Se ciò non avviene è solo per l’incapacità di chi è ha la responsabilità di riscuotere i crediti dell’Amministrazione. La situazione attuale è inaccettabile ed il Comitato per Lavinio ha fatto una formale proposta al Comune di Anzio di dare inizio ad una collaborazione fra cittadini ed amministrazione allo scopo di definire un programma di lavoro da svolgersi in sinergia per ridurre i disagi di un servizio prestato in un modo indecente. La proposta di collaborazione si concretizza nella creazione di un piccolo organismo di coordinamento, nell’ambito dell’Assessorato all’Ambiente, che veda la partecipazione di rappresentanti dei cittadini che abbiano qualche competenza nella materia della raccolta dei rifiuti urbani e che non si muovano nell’ambito di attività di partito. Il gruppo procederà in attuazione di un programma di lavoro e di obiettivi da raggiungere e costituirà il punto di riferimento dei cittadini di Anzio per far conoscere proposte di miglioramento del servizio e per segnalare disfunzioni. Ogni segnalazione documentata verrà portata all’attenzione nelle riunioni di coordinamento che avranno cadenza periodica. L’attività del Gruppo avrà una durata limitata al raggiungimento di obiettivi definiti. I cittadini di Anzio verranno tenuti informati attraverso periodici comunicati stampa.
Abbiamo avuto una lunghissima riunione con l’Assessore all’Ambiente Placidi, il 7 settembre, per avere un primo riscontro sulla proposta ed abbiamo ricevuto un consenso completo e convinto sia sull’idea di collaborare sia sulla modalità del gruppo di coordinamento che dovrà nascere nell’ambito dell’Assessorato di cui è titolare. Sarà cura dello stesso Assessorato di coinvolgere di volta in volta i responsabili di altri settori dell’Amministrazione Comunale di cui è richiesta la collaborazione al fine di migliorare il servizio.
Abbiamo deciso di chiamare il gruppo “Clean” (Coordinamento Locale Ecologico di Anzio).
L’iniziativa è stata immediatamente recepita da Legambiente di Anzio-Nettuno che, in occasione del direttivo del 7 settembre, ha decretato la partecipazione diretta a CLEAN con un proprio rappresentante. Il Comitato per Lavinio sta cercando di coinvolgere un numero limitato di rappresentanti di altre associazioni che operano sul territorio di Anzio e che abbiano interesse a dare il proprio contributo a questo tentativo di migliorare la drammatica situazione dei rifiuti nel Comune di Anzio, sottolineando che si tratta di un’attività di mera collaborazione costruttiva e che non saranno tollerate strumentalizzazioni politiche.
Verrà creato un sito allo scopo di permettere ai cittadini di Anzio di interagire con il gruppo e di essere informati sull’evoluzione del lavoro comune.
Invito tutti i rappresentanti di associazioni locali che si occupano del problema dei rifiuti a contattarmi (sergiofranchi@hotmil.com) per definire una loro eventuale partecipazione al gruppo di coordinamento. I cittadini che vogliono esprimere opinioni e suggerimenti per migliorare il servizio possono farlo utilizzando, per ora, lo stesso indirizzo di posta elettronica. Ritengo inutile attualmente che vengano inviate foto di rifiuti e descrizioni di situazioni specifiche. E’ solo un primo passo che facciamo con entusiasmo ma non senza il pessimismo che nasce da contatti con un’ istituzione composta da gente che, negli anni, ha tanto promesso e poco ha mantenuto”.
Sergio Franchi