La marcia delle donne e degli uomini scalzi, crescono le adesioni

Crescono le adesioni per l’iniziativa che chiede un radicale cambiamento delle politiche sull’immigrazione. Tra i promotori: Roberto saviano, Fiorella Mannoia, Lucia Annunziata, Valerio Mastrandrea

di Claudio Pelagallo

In concomitanza con l’iniziativa a Venezia, “Marcia delle donne e degli uomini scalzi” anche a Torino, Alessandria, Roma, Milano, Trento, Trieste, Gorizia, Genova, Bologna, Perugia, Foligno, Roma, L’Aquila, Pescara, Avellino, Bari, Lecce, Matera, Palermo e Caltagirone.

Si marcerà anche a Roma. L’iniziativa è promossa dal coordinamento dei volontari e delle volontarie che fornisce accoglienza e assistenza ai migranti e alle migranti in transito presso il Centro Baobab di Via Cupa di Roma. Sempre venerdì 11 settembre partenza alle 17 dal centro di via Cupa per arrivare alla Stazione Tiburtina , luogo effettivo e simbolico del viaggio del migrante, per poi farvi ritorno, al termine della marcia, per celebrare insieme ai transitanti la festa del Capodanno Etiope, in segno di fratellanza e di rispetto per la cultura e le tradizioni di ogni popolo.

Paolo Cento

“La manifestazione – spiega Paolo Cento coordinatore romano di Sel–  è una occasione importante per ribadire la necessità di una azione di accoglienza e civiltà verso i profughi e i migranti in generale, che deve impegnare con più coraggio anche gli enti locali a partire dal Campidoglio. Quanto sta accadendo in Europa, le immagini di migliaia di profughi che dai Balcani arrivano in Germania e in Austria, la mobilitazione di migliaia di cittadini europei impeganti nell ‘accoglienza, ci dicono che una nuova opportunità si può aprire contro il leghismo, la xenofobia e il razzismo. SEL, – conclude Cento– raccogliendo anche l’appello del sindaco di Barcellona, sta lavorando a livello nazionale per verificare la fattibilità di un registro nazionale dell’accoglienza come forma concreta di mobitazione”.

Questo l’appello delle personalità che hanno dato il via all’Inizativa della marciadelle donne e degli uomini scalzi

È arri­vato il momento di deci­dere da che parte stare.

È vero che non ci sono solu­zioni sem­plici e che ogni cosa in que­sto mondo è sem­pre più com­plessa.
Ma per affron­tare i cam­bia­menti epo­cali della sto­ria è neces­sa­rio avere una posi­zione, sapere quali sono le prio­rità per poter pren­dere delle scelte.

Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi.

Di chi ha biso­gno di met­tere il pro­prio corpo in peri­colo per poter spe­rare di vivere o di soprav­vi­vere.
E’ dif­fi­cile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo.

Ma la migra­zione asso­luta richiede esat­ta­mente que­sto: spo­gliarsi com­ple­ta­mente della pro­pria iden­tità per poter spe­rare di tro­varne un’altra. Abban­do­nare tutto, met­tere il pro­prio corpo e quello dei tuoi figli den­tro ad una barca, ad un tir, ad un tun­nel e spe­rare che arrivi inte­gro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai biso­gno.
Sono que­sti gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro.

Le loro ragioni pos­sono essere coperte da decine di infa­mie, paure, minacce, ma è inci­vile e disu­mano non ascoltarle.

La Mar­cia degli Uomini Scalzi parte da que­ste ragioni e ini­zia un lungo cam­mino di civiltà.

E’ l’inizio di un per­corso di cam­bia­mento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo glo­bale di capire che non è in alcun modo accet­ta­bile fer­mare e respin­gere chi è vit­tima di ingiu­sti­zie mili­tari, reli­giose o eco­no­mi­che che siano. Non è pen­sa­bile fer­mare chi scappa dalle ingiu­sti­zie, al con­tra­rio aiu­tarli signi­fica lot­tare con­tro quelle ingiustizie.

Dare asilo a chi scappa dalle guerre, signi­fica ripu­diare la guerra e costruire la pace.

Dare rifu­gio a chi scappa dalle discri­mi­na­zioni reli­giose, etni­che o di genere, signi­fica lot­tare per i diritti e le libertà di tutte e tutti.

Dare acco­glienza a chi fugge dalla povertà, signi­fica non accet­tare le sem­pre cre­scenti disu­gua­glianze eco­no­mi­che e pro­muo­vere una mag­giore redi­stri­bu­zione delle ricchezze.

Venerdì 11 settembre lanciamo da Venezia la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi.

In cen­ti­naia cam­mi­ne­remo scalzi fino al cuore della Mostra Inter­na­zio­nale di Arte Cinematografica.

Ma invi­tiamo tutti ad orga­niz­zarne in altre città d’Italia e d’Europa.

Per chie­dere con forza i primi tre neces­sari cam­bia­menti delle poli­ti­che migra­to­rie euro­pee e globali:

  1. Cer­tezza di cor­ri­doi uma­ni­tari sicuri per vit­time di guerre, cata­strofi e dittature
  2. Acco­glienza degna e rispet­tosa per tutti
  3. Chiu­sura e sman­tel­la­mento di tutti i luo­ghi di con­cen­tra­zione e deten­zione dei migranti
  4. Creare un vero sistema unico di asilo in Europa supe­rando il rego­la­mento di Dublino

Per­ché la sto­ria appar­tenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro cam­mi­nare insieme.

Appun­ta­mento per la mani­fe­sta­zione di Vene­zia
11 set­tem­bre, ore 17.00, Piazza Santa Maria Eli­sa­betta al Lido di Venezia

Primi fir­ma­tari:

Lucia Annun­ziata
Don Vini­cio Alba­nesi
Gian­franco Bet­tin
Marco Bel­loc­chio
Don Albino Biz­zotto
Elio Ger­mano
Gad Ler­ner
Giu­lio Mar­con
Vale­rio Mastran­drea
Gra­zia Naletto
Giusi Nico­lini
Marco Pao­lini
Costanza Qua­tri­glio
Norma Ran­geri
Roberto Saviano
Andrea Segre
Toni Ser­villo
Ser­gio Staino
Jasmine Trinca
Daniele Vicari
Don Armando Zap­po­lini
Mauro Biani
Fio­rella Man­noia
Frankie Hi Nrg
Maso Nota­rianni
Asca­nio Cele­stini
Amne­sty Inter­na­tio­nal Ita­lia
Cgil Nazio­nale
Emer­gency
Arci
Acli
Ter­res des Hom­mes
Mani Tese
Medici Senza Frontiere