Apsaet, un progetto di Angela Ambrosi per avvicinare la scuola all’habitat

DSC01779_2Scrittrice e blogger, poetessa e giornalista ma innanzi tutto innamorata dell’ambiente in cui vive nel suo più profondo significato sociale, Angela Ambrosi è impegnata in molteplici attività sul territorio di Anzio in cui ha deciso di vivere dal 2012 e collabora con associazioni e gruppi che esplicano attività socio-ambientali nell’ambito comunale. E’ frutto di una sua idea e dell’apporto di altri suoi qualificati collaboratori il suo progetto più ambizioso che ha voluto chiamare con un acronimo per sintetizzarne lo scopo: Anzio, Progetto Scuola Ambiente E Territorio (APSAET). Molte sono le collaborazioni che associazioni e gruppi organizzati offrono alle scuole al fine di integrare l’attività didattica con iniziative ed approfondimenti su problematiche che spaziano dal sociale, all’ambiente passando, nelle fasce scolastiche elementari, anche attraverso il ludico. Il progetto che Angela Ambrosi propone ha una sua specificità che non trova molti riscontri in altre proposte similari: esso non vuole proporre elementi educativi sull’arte e sull’ambiente in generale ma vuole creare una saldatura, innanzi tutto fra gli studenti di Anzio e Nettuno ed il territorio in cui essi vivono, attraverso un programma articolato e flessibile per fasce scolastiche e per obiettivi didattici. APSAET è il primo progetto scolastico che porta nelle classi l’informazione sull’intero patrimonio archeologico e sull’intero patrimonio naturale presenti sul territorio. Nasce dalla volontà di creare un maggiore legame tra i ragazzi ed il luogo nel quale vivono. Parallelamente il progetto propone un programma di educazione ambientale, allo scopo di sensibilizzare gli studenti ad un maggiore rispetto verso la natura che ci ospita, e si completa con cenni di astronomia. E’ un progetto pronto per essere attuato ma resta vivo ed aperto all’evoluzione perché racconta di un habitat che è sempre oggetto di nuove rivelazioni. Il fatto che il progetto si rivolga alle scuole di Anzio e di Nettuno trova una logica giustificazione nella univocità ambientale, storica ed archeologica delle due cittadine laziali. Il progetto APSAET è uno strumento integrativo che, in qualche modo, intende rompere la monotonia di una didattica spesso nozionistica per parlare delle cose vere che ci circondano da sempre e delle quali molti giovani non hanno mai preso cognizione e tanto meno hanno mai potuto apprezzarne il valore ambientale, storico e sociale. In un territorio che si definisce “a vocazione turistica”, ricco di un patrimonio naturale ed archeologico non adeguatamente valorizzato né adeguatamente conosciuto dalla popolazione la prima cosa da fare, oltre alla sua valorizzazione, è quella di far conoscere alla gente comune la bellezza e la ricchezza del territorio nel quale vive. Chi se non la scuola può essere deputata ad una funzione così importante? Una funzione educativa ma anche sociologica perché la conoscenza del proprio territorio porta ad un maggior senso di appartenenza, ad un maggiore rispetto ed amore per il luogo in cui si vive ed alla consapevolezza del passato e della storia. La conoscenza del proprio patrimonio culturale porta ad una maggiore coscienza delle proprie origini ed alla convinzione della necessità di difenderlo e di divulgarlo. Come ogni progetto di tipo educativo che intende trovare riscontri importanti sul territorio APSAET è stato oggetto di “prove sul campo” attraverso la somministrazioni di lezioni pilota presso scuole elementari della zona ricevendo forti reazioni positive sia da parte degli insegnanti sia degli alunni. Come è strutturato APSAET? Il programma didattico è completo e strutturato in moduli per materia: patrimonio naturale, educazione ambientale, storia e patrimonio archeologico, astronomia. La parte di storia ed archeologia copre l’arco di tempo che va dalla preistoria ai tempi moderni. Nella parte relativa al patrimonio naturale si parlerà dell’origine del territorio, della macchia mediterranea e delle piante che la caratterizzano, della bellezza del mare, dei 6 Siti di Interesse Comunitario (S.I.C.) e delle 2 Riserve Naturali presenti in zona. Anche la parte di educazione ambientale è molto significativa. La scuola forma gli individui di domani ed insegnare educazione ambientale in modo sistematico in tutte le scuole ed in tutte le classi formerebbe persone più coscienti e più disponibili a difendere la natura in cui vivono. Il progetto parla di Tor Caldara e del Lido dei Gigli ma anche del Lago d’Aral, dei drammatici danni ambientali provocati dall’uomo e di quanto sia importante preservare l’ambiente e le bellezze naturali. Racconta del dramma dell’inquinamento industriale e di quanto sia importante rispettare la normativa, delle varie forme di inquinamento, del fatto che il futuro di sostenibilità sia produrre ed utilizzare il più possibile materiali biodegradabili, portando testimonianze di quanto avviene in altri paesi, di cambiamento climatico e di energie rinnovabili. L’Astronomia è una “chicca” nel contesto del progetto. Si parla della sensibilità verso il cosmo e di un modo per allargare gli orizzonti, in tutti i sensi. Del resto, anche il cosmo è natura. APSAET racconta di un mondo che inizia nel nostro cortile per raggiungere le parti più estreme dell’universo. Il programma didattico è complesso ed articolato e sarebbe ottimale poterlo attuare nella sua interezza strutturale ma non sempre ciò è possibile in funzione di una visione globale del programma scolastico, per cui è consigliabile, in alternativa, scegliere e completare un modulo prescelto per avere un’informazione completa in una materia specifica. Gli autori del progetto si rendono conto che sottrarre del tempo al regolare insegnamento della propria materia scolastica può creare dei problemi all’insegnante che aderisce al progetto, quindi l’adesione ad APSAET è molto elastica: l’insegnante può aderire all’intero programma didattico, a più moduli, ad un solo modulo o parte di esso, od anche ad una sola ora di approfondimento. Angela Ambrosi ha costruito e continua a costruire con pazienza il suo progetto in collaborazione con il Prof. Paolo Prignani, Architetto e noto professionista di Anzio e con i docenti Silvano Urbani e Mauro Agostini per gli aspetti storici , astronomici ed archeologici e Filippo Valenti per la componente ambientale. Un progetto serio e scientificamente affidabile sia sul piano educativo sia su quello didattico che è costato e costa molto a coloro che intendono realizzarlo, in termini di tempo, di lavoro e di risorse e che merita tutta l’attenzione e l’ incoraggiamento di chi dovrebbe recepirlo come strumento innovativo ed originale nell’ambito delle scuole di Anzio e di Nettuno. A partire dalle autorità comunali e di quelle regionali ma, principalmente, dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti che sono chiamati ad inserirne i contenuti nel contesto di specifici programmi educativi. APSAET è un progetto che va sostenuto con lo stesso impegno e l’orgoglio di chi lo ha concepito e per il quale ha lavorato e lavora al solo scopo di valorizzare e di far conoscere il luogo in cui viviamo. APSAET non ha ricevuto nessun finanziamento da parte delle istituzioni preposte, è stato realizzato a spese e cura delle persone che vi lavorano. In un contesto in cui si spacciano per cultura e divulgazione culturale nefandezze di ogni genere, APSAET è uno strumento d’insegnamento e divulgazione che richiede mezzi e risorse ed andrebbe non solo sostenuto con l’adesione e la partecipazione ma anche con qualche forma di aiuto economico che ne permetta la sostenibilità nel tempo.

Sergio Franchi