Riceviamo e pubblichiamo
“Il 19 dicembre presso il circolo di Rifondazione comunista di Anzio in via Fratini 8 si è svolta l’assemblea e il referendum tra gli iscritti del Prc di Anzio e Nettuno sul nuovo soggetto unitario. Sono intervenuti R. Fantozzi della Direzione nazionale di Rifondazione comunista e M. Bizzoni Segretario federazione Prc Castelli. I partecipanti hanno votato all’unanimità il documento proposto dalla direzione nazionale che vuole la formazione di un soggetto politico unitario, democratico, che non implichi lo scioglimento del Prc ma a cui quest’ultimo deleghi la propria rappresentanza elettorale.
La battuta di arresto verificatasi l’11 dicembre sulla convocazione dell’assemblea di gennaio che avrebbe dovuto avviare il processo costituente del soggetto unitario basato sul principio di una testa un voto, a causa della richiesta di Sel e Fassina di sciogliere il Prc, non fa venire meno la necessità di creare un soggetto unitario in cui nessuno si sciolga ma che aggreghi tutte le soggettività sociali che il capitalismo liberista ha devastato e che subiscono la crisi. In questo senso la presenza dei comunisti come partito organizzato che promuove lotte, crea quadri ed elaborazione culturale e ideologica all’altezza dello scontro sociale odierno, si attiva in pratiche sociali e solidaristiche concrete, non viene meno; ma, il partito stesso, cosciente della sua insufficienza odierna, cerca di costruire anche insieme a chi non è comunista ma semplicemente socialista, antiliberista, ambientalista, cristiano-sociale ecc. un programma alternativo al disastro attuale, che rovesci le politiche di austerità che hanno come alfieri le destre e il Pd.
Per la Fantozzi e Bizzoni: “Il futuro soggetto a sinistra deve basarsi su discriminanti politiche e programmatiche e non ideologiche. Chiunque condivida una analisi sulla natura regressiva dei tagli sociali operati negli ultimi anni, il giudizio negativo sulle cosiddette riforme della scuola e del diritto del lavoro, il restringimento degli spazi democratici al punto da lasciare intravedere la formazione di un vero e proprio regime, deve unirsi e creare le condizioni per una alternativa di governo alle politiche di austerità che stanno massacrando la società, le classi popolari come gli ex ceti medi ormai impoveriti. Esistono – precisa la Fantozzi- centinaia di migliaia di persone attive in movimenti, associazioni, sindacati, che lottano nelle più svariate vertenze: da quelle ambientali, al diritto alla casa, dalla difesa del posto di lavoro, alla lotta contro la precarietà, che potrebbero finalmente trovare una collocazione politica stabile in un soggetto del genere, e dettare le linee guida di un governo che rompa col neoliberismo e l’austerità che hanno caratterizzato gli ultimi governi da Berlusconi a Renzi passando per il fallimentare Ulivo”.
Al momento, purtroppo, Sel e Fassina vogliono fare altro e creare un partito in cui non vengano del tutto tagliati i legami col Pd, sperando che, una volta che si riesca a liberarsi di Renzi, si possa ricostruire un centrosinistra decente, ma tale prospettiva appare francamente irrealistica: il Pd tutto e non solo Renzi, è organico al neoliberismo e alle politiche antisociali degli ultimi anni.
Per questo per noi il rilancio del Prc e della sua iniziativa politica va di pari passo con la costruzione della sinistra unitaria antiliberista e collocata nel Gue contro i socialisti europei, la destra e il centro, tutti più o meno a favore dell’austerity”.
PRC-SE “E. Che Guevara” – Anzio