[Fonte http:// giovannidelgiaccio.wordpress.com/]
Mi chiamò un collega dell’Ansa, aveva appena “passato” la notizia che la migliore zuppa di pesce d’Italia era quella di Alceste al Buon gusto e che dovevamo andarcela a mangiare insieme.
Non che servisse una giuria specializzata per dircelo, ma faceva piacere che il nome di Anzio e di uno dei suoi ristoranti più rinomati fosse sull’Ansa e con un premio del genere. La gastronomia di qualità è uno dei nostri punti di forza e Regina, che quella zuppa l’aveva preparata, ne è stata una delle migliori rappresentanti.
Se n’è andata lasciando, ne sono certo, una importante eredità a Igino – Gino per tutti noi – Maria Elena e Priscilla ai quali mando un abbraccio virtuale. Ricordando un aneddoto di quando, con quel collega, andammo a mangiare la zuppa di pesce qualche settimana dopo la vittoria.
Chiese di complimentarsi con la chef e lei rispose “ma quale chef, io so’ cuoca” con una schiettezza unica.
Una battuta che ci dice come, mentre in tv ci riempiono di programmi di cucina, di improbabili gare e dove a farla da padrone sono chef stellati e a volte un po’ montati, che il protagonista è anzitutto il cibo, poi anche chi lo prepara.
Con le ricette “di una volta“, quelle dei cuochi, di chi da dietro le quinte della cucina ci ha regalato piatti indimenticabili. E quella zuppa, la migliore d’Italia e del Mediterraneo. Ciao, Regina.
[Fonte http:// giovannidelgiaccio.wordpress.com/]